Pinocchio Fra le Rime
                                     
 
C'era una volta  
Mastro Geppetto,
falegname assai provetto,
povero e solo dall'animo buono.
Tanto desiderava un figliolino
Che pensò di costruire un burattino.
Un burattino di compagnia,
per vivere insieme in armonia.
 
 
Ma haimè le sorprese non si aspettava
Col suo burattino tribolava!
Dispettoso, prepotente,
Non gli importava di niente.
Aveva fame? Voleva mangiare!!
Lasciando il suo babbo digiunare.
Invece di andare a scuola
Si nascondeva dietro un'aiuola
Poi finì tra i burattini
E fu imbrogliato da malandrini
Gli presero le monete
dategli da Mangiafuoco
Finì in una rete
Come fosse un gioco.
 
 
Per sua fortuna La Fata Turchina
Vegliava su lui la sera e la mattina
Buona o non buona, ogni sua intenzione
Si rivelava una cattiva invenzione
La scuola per lui era un pessimo svago
Meglio giocare con un pezzo di spago.
Quindi ben presto quel burattino
Si trasformò in un perfetto ciuchino.
La sua vita era una continua altalena
E si ritrovò nella pancia di una balena
Mentre si disperava battendosi il petto
Ci ritrovò anche il suo babbo Geppetto
 
 
Fu solo allora che prese una decisione
Che lo portò alla salvezza ed alla redenzione
Con l'aiuto di un grande tonno
Lui si svegliò da quell'insano sonno.
Pinocchio riprese a studiare ed era ubbidiente
Scomparso il Pinocchio che non voleva far niente.
Ed in una lieta mattina
La sua fata Turchina
Decise di fargli il più gran regalino.
Lo trasformò in un perfetto bambino
 
 
 Carpyna
 
 

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