La classe fa la ola mentre spiego
a cura di John Beer
(2006)

 

Una giornata da John Beer


8.25: la campanella è suonata da un pezzo e io devo ancora prendere il motorino.
Il sonno mi accompagna dal primo giorno di scuola: ma perché le lezioni non iniziano alle 11.00?
Entro in classe alle 8.45 e la professoressa mi chiede di giustificare.
La prima cosa che mi viene in mente è che ho perso l'autobus, ma ho il casco sotto braccio.
La classe ride, nota.
Mi siedo, per fortuna c'è il mio compagno di banco.
Sì parla del più e del meno ma l'assordante brusio della spiegazione di latino disturba il nostro dialogo.
«Prof., può abbassare la voce?» Non gradisce, nota.
Mi ribello, e chiedo di andare in bagno, permesso negato.
Sono maggiorenne, chissenefrega? Mi alzo e vado lo stesso. Rientro alle 8.45.
Trovo il preside.
Lo saluto in amicizia, una calorosa pacca su una spalla.
Nota. E sono 3, neanche un'ora di scuola.
Oggi batto il record.
Mi chiede il libretto, ovviamente non ce l'ho.
Altra segnalazione sai registro, ormai è una mia biografia.
Torno al posto, e ricomincio lo scambio di vedute sai problemi esistenziali con il mio compagno.
È aumentato il prezzo delle merendine, gravissimo.
E questi banchi sono scomodi per un ventiduenne. Dovrebbero darmi una cattedra.
Lui concorda. Sento il mio nome, ripetuto più volte. Interrogato!
Ancora..
Prima domanda: declinare qualcosa in latino. Mi rifiuto, odio questa stramaledetta lingua che non parla più nessuno se non qualche prelato in Vaticano. Lo affermo con convinzione, mi si chieda qualcos'altro ma il latino no. Due.
Reagisco, il due lo si dà a chi fa scena muta, io ho dato le mie spiegazioni, un tre è il minimo.
Niente da fare: ARROGANZA INTOLLERABILE mi viene annotata sul registro. Altra nota, poker.
Campanella, intervallo.
Per oggi è sufficiente, vado a casa.

 

1. Prof, non è colpa mia!

L'alunno C. si giustifica della mancanza del suo tema dicendo che gliel'ha mangiato l'iguanodonte.
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L'alunna V. presenta una giustificazione per i giorni 25, 26 e 27 firmata dalla nonna sostenendo che i suoi genitori sono in fila in autostrada.
Richiedo colloquio con i genitori.
***
L'alunno F. si presenta in classe con un ritardo improponibile sostenendo di aver fatto tale ritardo per motivi di vento contrario.
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Alla domanda: «Come mai non hai il materiale didattico e i libri di testo per lo svolgimento della lezione?» lo studente S. risponde: «Lo chieda alla mia segretaria».
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L'alunno giustifica l'assenza del giorno precedente scrivendo: «Credevo fosse domenica».
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B. sostiene di giustificarsi per lutto familiare, ma risulta che la nonna sia morta e risorta almeno otto volte.
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G. non svolge i compiti e alla domanda: «Per quale motivo?» risponde: «Io c'ho una vita da vivere».
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L'alunno G., dopo essere entrato in aula per la quinta volta in una settimana alle ore 8.55, si giustifica dicendo che il pullman ha fatto ritardo, nonostante sia risaputo che l'alunno utilizza l'auto per giungere a scuola.
Viene ripreso dal preside che gli domanda ironicamente se le camere di questo albergo siano di suo gradimento. Lui risponde in modo saccente: «No, non è di categoria, sono abituato a molto meglio».
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L'alunno F. rifiuta di sedersi dichiarandosi affetto da emorroidi.
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R. chiede di uscire dalla classe perché il discorso dell'insegnante non la interessa.
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L'alunno L. sostiene di dover uscire prima dalle lezioni perché ha una famiglia da mantenere.
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L'alunno P. esce dall'aula adducendo come scusa «devo prendere il coso della cosa».
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O. non è in grado di spiegarmi come mai oggi sia in classe senza cartella.
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L'allievo M. esibisce la giustificazione per l'assenza di ieri scritta su di un block notes di nessuna validità legale. Asserisce inoltre che è maggiorenne e si giustifica dove gli pare.
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G. e S., assenti alle prime due ore, sono entrati con regolare giustificazione all'inizio dell'intervallo. Poi, esibendo un'altra regolare giustificazione di uscita anticipata, sono usciti all'inizio della terza ora. Praticamente sono venuti a scuola a fare la ricreazione.
Chiedo verifiche.
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D. entra alle ore 11.35 perché impegnato a «ripescar l'anello» nei meandri delle scale.
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L'alunno P. entra in classe con un ritardo di 5 minuti dal suono della campana e, dopo la richiesta della giustificazione, risponde che quando ci saranno i consigli di classe sua madre mi riderà in faccia.
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L'alunno P. dopo appena 137 giorni di scuola deve essere accompagnato da un genitore per la giustificazione di 132 ritardi.
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L'alunno L. arriva tutti i giorni dopo le 8.20 con aria assonnata, nonostante abiti dietro la scuola. A mia richiesta di spiegazioni, risponde con farfugliamenti. Sospetto che si svegli dopo le 8, orario d'inizio delle lezioni.
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La classe IVD si rifiuta di svolgere il compito di matematica a sorpresa perché non era stata avvisata.
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L. afferma di non poter sostenere l'interrogazione di filosofia su Nietzsche perché non in possesso della sua piuma fortunata.
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Oggi B. è arrivato con 2 ore di ritardo giustificandosi con la scusa che doveva andare a votare per le elezioni comunali. Si tenga conto che oggi non è giorno di votazioni, non c'è nessun tipo di campagna elettorale in corso e che B. è nato nel 1990.
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L'alunno G. dopo l'ennesimo ritardo si giustifica dicendo che il tram ha bucato, esibendo inoltre un casco che smentisce l'impiego dei mezzi pubblici. Ritengo ciò un insulto alla mia intelligenza.
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L'alunno S. non rientra in classe dal bagno per motivi di oroscopo sfavorevole.
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L'alunno Z. si presenta in classe il giorno della partita della Nazionale italiana, valida per i Mondiali 2002, con giustificazione per uscire prima delle 13.00. Motivazione: visita oculistica. L'intera classe lo deride davanti a una prof. sgomenta.
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L'alunno R., dopo l'ennesima entrata posticipata, si giustifica dicendo che doveva superare il record dei 100 ritardi annuali.
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Lo studente D. giustifica le assenze dei giorni 16, 17, 18 aprile dicendo di avere avuto una gravidanza isterica.
Richiedo la sospensione dello studente e convoco i genitori.
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F. rifiuta di essere interrogato in latino causa sconfitta della propria squadra di calcio del giorno precedente. Dopo numerosi solleciti si alza in piedi e recita il verso di Seneca: «Frangar. non flectar» - mi spezzo ma non mi piego -, con aria di sfida nei miei confronti. Viene pertanto allontanato dall'aula. La classe ne accompagna l'uscita con l'urlo: «Massimo, Massimo!».
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A. tenta di sottrarsi all'interrogazione di matematica simulando dapprima allucinazioni e poi autismo.
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Non accetto la giustificazione di F. per i giorni 6 e 7 febbraio perché ancora una volta è fantasiosa al limite dell'insolenza.
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M. continua a giustificarsi su post-it.
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G. ha esordito oggi nell'interrogazione di geografia dicendo: «Mi rifiuto di rispondere se non in presenza del preside», alludendo a un mio comportamento prevenuto nei suoi confronti. Il tutto ovviamente riferito al compito di geografia oggi consegnato, in cui il G. ha riportato un 2 non avendo risposto ad alcuna domanda. L'interrogazione avrà luogo in presenza del richiestissimo sig. preside.
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Dubito che C. sia stato assente per peste bubbonica, come sembra sostenere la madre nella giustificazione per i giorni 4, 5 e 6. Infatti di tale morbo non si guarisce in tre giorni.
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S. giustifica l'assenza del giorno 20 con testuali parole: «Allergia allo studio».
La giustificazione reca la firma di un certo Dott. Maradona Diego. Essa non è accettata.
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L'alunno C. si assenta dall'aula per 30 minuti primi; al rientro, per giustificare l'assenza risponde di aver meditato.
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Gentili genitori, vi invito a riflettere sul fatto che con scadenza quindicinale vostro figlio G. è assente di lunedì e giustifica regolarmente scrivendo: «Riposo dopo trasferta ultrà».
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I motivi dell'assenza di F. (riordino e ristrutturazione della sua cameretta) sono alquanto discutibili!!!
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A. ha richiesto il permesso di uscire prima dalle lezioni a causa dello sciopero degli autobus e poi esce da scuola in macchina.
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L'alunno F. viene sorpreso a copiare da alcuni foglietti passatigli da M.: si giustifica dicendo che i pizzini gli servono per gestire la sua cosca e che M. è sotto la sua protezione. Sconcerta lo squallore di simili uscite.
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Per non essere interrogato in geografia, B. si finge debilitato da febbre e nausea. È avvistato dal prof. F. mentre con caffè e sigaretta scherza nell'atrio con una compagna.
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L'alunno B. pervaso da curiosità scientifica, ha smontato un dinamometro dell'aula di fisica. Non riuscendo più a rimontarlo correttamente, ha causato lesioni alla molla interna dell'apparecchio. L'istituto gli ha inviato a casa una fattura per danni pari a lire 48.500 giudicando risibile la giustificazione dell'alunno («Avevo necessità di analizzare il funzionamento del curioso strumento di misurazione»).
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L'alunno D. arrivato in classe in ritardo si giustifica dicendo di aver perso tempo a parcheggiare l'Enterprise.
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L'alunno B. giustifica il ritardo del mattino e l'assenza del giorno precedente asserendo di aver dovuto partecipare alla processione per la morte del suo gatto Baubau.
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L'alunno P. viene sorpreso a infilare un profilattico sulla maniglia dell'aula. Si giustifica dicendo di avere paura dei microbi. Urge colloquio con i genitori.
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L'alunno D. non ha giustificato, in questa classe non giustifica mai nessuno.
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Gli alunni B. e H. durante l'ora di italiano compiono irrispettosi esperimenti di balistica usando proiettili di carta e saliva (stoppini) contro il ritratto dell'onorevole presidente della Repubblica Ciampi. Si giustificano dicendo di necessitare di un bersaglio.


2. L'appetito vien mangiando


La classe, con la scusa che i prezzi del paninaro sono aumentati, cucina pasta e pesto portando pentolame, piatti e fornelletto da campeggio.
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Z. tracanna una bottiglia di vino rosso, tra l'altro senza l'uso di un bicchiere, durante la mia ora di lezione. Sospetto si rovesci volontariamente il liquido sul grembiule fingendosi ubriaco. I compagni lo sostengono con applausi. Temo in realtà che il ragazzo sia leggermente alterato. Sono allucinata.
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L'alunno C. eludendo la sorveglianza del personale scolastico in modo molto abile, si reca al panificio fuori dalla scuola rientrando unicamente dopo aver consumato una lauta colazione.
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Stamattina G. e il suo compagno di banco F. hanno portato a scuola una bottiglia di grappa e senza permesso sono usciti ripetutamente dall'aula per recarsi alle macchinette automatiche e prendere dei caffè da correggere.
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L'alunno M. durante il cambio dell'ora delle 9.10 contamina con una massiccia dose di purgante il panino di P. il quale si accorge del fatto dopo averlo morso.
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L'alunno N. ha mangiato un intero casco di banane durante la lezione di greco. È opportuno segnalare ai genitori le probabili disfunzioni alimentari dell'alunno.
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L'alunno M. mangia in classe emettendo suoni di approvazione per il cibo ingerito.
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M. durante l'ora di italiano mangia pezzi del proprio quaderno.
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L'alunno T. mangia una confezione maxi di Nutella a mani nude durante l'ora di epica.
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L'alunno O. chiede l'elemosina ai compagni per procurarsi del cibo.
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L'alunno T. vaga in giro per la classe senza una meta, cercando merendine altrui.
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E. mangia Nutella in classe usando una penna come cucchiaio, sostenendo che la Nutella lo disgusta e ridendo in maniera ossessiva e incontrollata.
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P. trasforma la classe in una trattoria, con panini, pizze e focacce.
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L'alunno F. viene sorpreso a contrabbandare pizzette probabilmente sottratte al bar della scuola.
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Gli alunni G., N. e D. nel mezzo della lezione di italiano si assentano per poi tornare in classe con tre pizze fattesi consegnare direttamente a scuola.
Al mio ammonimento rispondono che le pizze rischiano di raffreddarsi.
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L'alunno F. fa colazione in classe con latte e cereali mentre gli alunni V., S. e G. documentano l'accaduto con dei video telefonini.
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L'alunno R. consuma regolarmente la prima colazione in classe durante la prima ora di lezione, offrendo biscotti ai compagni e distraendoli dalla lezione di diritto. Alla minaccia di essere mandato in presidenza si giustifica dicendo: «Prof. non lo sa che la colazione è il pasto più importante alla nostra età?».
N.B. Si richiede lo spegnimento dei distributori automatici presenti al secondo piano almeno fino alle ore 10.00, per evitare il susseguirsi di questo comportamento.
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Al suono della campanella R. corre sgambettando per le scale per andare a prendere la pizzetta.
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L'alunno F. entra in classe alle 9.47 con un panino e una lattina in mano e chiede di uscire dalla classe alle 9.56 dopo aver mangiato e bevuto. Alla mia richiesta di dove dovesse recarsi, mi risponde: «A fumare una sigaretta», nonostante abbia bisogno di seguire la lezione di diritto! Chiedo il colloquio con i genitori.
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R. esce alle ore 12.20 con permesso per andare al ristorante.
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Gli alunni E. e M. si presentano con 15 minuti di ritardo in classe, senza giustificazione scritta. La ragazza recava un fiasco di Chianti da 5 litri in mano che sosteneva di dover bere a metà mattinata con la schiacciatina farcita.
Si convocano i ragazzi in presidenza e si richiede un imminente colloquio con i genitori.
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Gentili genitori, vostro figlio è stato da me incaricato di andare a prendermi una Coca-Cola. È tornato con una cioccolata.
A voi le conclusioni.
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All'ingresso del bidello l'alunno V. gli ordina due caffè.
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L'alunno L. durante lo svolgimento della pausa tira un calcio in pancia alla compagna di classe I., le ruba la merenda, e con fare di sfida la mangia davanti alla compagna accasciata per terra e in lacrime. Si è giustificato dicendo di aver avuto un raptus di fame.
L'alunno verrà sospeso per tre giorni.
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L'alunna G. forse non ha intuito che siamo a scuola e non al bar. Quindi è invitata a posare la sua Coca-Cola e a richiudere il giornale.
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L'alunna B. consuma ogni mattina, insieme alla compagna di banco, una confezione da 500 grammi di Tarallucci. Oggi, addirittura, ha accompagnato la colazione con del succo di frutta. Forse sarebbe il caso che consumasse a casa il primo pasto della giornata.
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N. vaga per la classe e va a prendere la colazione da una compagna.
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L'alunno T. distribuisce vodka in classe a pagamento.
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L'alunno P. offre insistentemente patatine al professore.
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U. mangia la merenda in classe perché secondo lui non è sufficiente l'intervallo.
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Ignoti continuano a mettere fette di prosciutto nel registro. La classe sembra una macelleria.
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G. dopo la pausa pranzo rientra in classe con un ritardo di 40 minuti mangiando un gelato.
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C. e D. vengono sorprese a mangiare noccioline e altri generi di conforto sotto al banco. Alla nota si aggiunge O. che nonostante i ripetuti richiami rovescia a terra le scorze sporcando l'intera aula, e usa un linguaggio scurrile verso il sottoscritto.
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E. esce dalla classe senza permesso dicendo di andare a fare la spesa. Ritorna dopo diversi minuti con un'enorme quantità di merendine probabilmente acquistate alle macchinette.
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L'alunno S. lancia panini (farciti) in classe senza alcun rispetto per il cibo e per i suoi compagni.
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Le alunne I. e C. si assentano per 40 minuti oltre il suono della campanella delle 11.30, perché impegnate a consumare la merenda al bar della scuola.
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Alle ore 10.15 M. lancia una prugna che mi colpisce in pieno viso. Non essendo la prima volta che mi vedo bersagliato da questo signore, chiedo provvedimenti affinché non si ripetano tali circostanze.
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La classe nel pomeriggio ha estratto dalle cartelle sacchetti di potatine e di caramelle e ha mangiato mentre la sottoscritta spiegava la lezione di matematica. Inoltre l'alunno A. andava in giro per la classe a«elemosinare» del cibo, disturbando ulteriormente la lezione.
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V. si reca senza autorizzazione, prima del suono della campana, a comprarsi il gelato.
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L'alunno N., procuratosi un bidone dell'immondizia, gira per la classe facendo finta di vendere panini.


3. La fattoria degli animali


M. abbaia in classe.
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Gli alunni D. e K. vengono momentaneamente allontanati dalla classe dopo ripetuti inviti a smettere d'imitare il rituale d'accoppiamento del gallo cedrone.
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Alle ore 9.10, 45 minuti dopo il suono della campanella, M. si presenta in classe sprovvisto di giustificazione e accompagnato dal suo (almeno così sostiene) cane. Onde evitare di far perdere all'alunno ulteriore tempo, vista la vicinanza della maturità, tollero la presenza dell'animale in classe
riproponendomi di segnalare la situazione al preside al termine delle mie due ore. Preciso che si tratta di un esemplare somigliante a un labrador di grosse dimensioni. Il cane abbaia da qualche a minuto e M. sostiene sia affamato in quanto, per non fare tardi a scuola (!!!), non gli ha dato da mangiare. Non riuscendo a calmare l'animale sospendo la lezione in attesa di provvedimenti.
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L'alunno D. ha liberato per la classe tre rane di piccolo taglio che con il loro gracidio impediscono al docente di proseguire la spiegazione. Al momento non si è ancora riusciti a procedere alla cattura degli anfibi, nonostante l'impegno della sottoscritta e della bidella, in quanto due di questi hanno trovato rifugio sotto l'armadio. Continuano a gracidare.
L'alunno D. è sospeso.
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L'alunno D. alla mia richiesta di consegnarmi il libretto per scrivergli una nota risponde in dialetto: «Meo gà magna ea cavara», ovvero: «Me lo ha mangiato la capra». Chiedo colloquio coi genitori e provvedimento disciplinare.
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Gli alunni F. e G. non devono entrare in classe dalla finestra. Infatti siamo in un istituto superiore e non in uno zoo.
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D. si sforza di essere un gatto. La cosa è poco verosimile e crea un certo disturbo.
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A. e N. belano in classe ogni volta che il professore si gira.
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L'alunno A. ha scambiato la classe per un porcile del quale dichiara, grugnendo in modo irriverente nei miei confronti, di sentirsi il re.
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Al suono della campana delle 13.30, la classe fuoriesce dall'aula come una mandria di bufali imbizzarriti, travolgendomi e procurandomi una fitta di dolore al costato. Seguiranno provvedimenti disciplinari dopo opportuni accertamenti medici.
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F. non è in grado di parlare con tono di voce umano, ma urla continuamente come le scimmie del Burundi.
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B. si esibisce nell'imitazione del suino durante le lezioni.
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L'alunno R. fa il gatto sopra il banco e M. lo cavalca.
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Con i suoi comportamenti M. è la prova vivente che l'uomo deriva dalle scimmie.
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G. disturba facendo il verso del gallo in classe.
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Al mio ingresso in aula stamattina ho trovato menomato il presepe di classe. Al posto dei Re Magi vi sono ora tre porcellini.
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L. nitrisce in classe.
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La classe miagola insistentemente.
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Un cane randagio è più educato di D.
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Cane in classe.
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La classe all'apertura del laboratorio entra come una mandria di bufali travolgendo la bidella che aveva aperto la serratura; la classe è stata fatta rientrare in aula e ha dovuto svolgere un tema sulla buona educazione.
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Z. urla in maniera animalesca alla notizia che la letteratura greca possa essere attuale.
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L'alunno C. emette suoni non riconducigli al genere umano.
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L'alunno C. non si limita più semplicemente a disturbare, come precedentemente annotato, ma ora irride il docente mimando il verso del pesce e muovendo le mani come fossero pinne.
Richiedo colloquio con i genitori.
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Spiego il raccoglimento a fattor comune dei polinomi e uno starnazza a destra; mi giro per rimproverare e, per la par condicio, un altro starnazza a sinistra. Subentra la preside per porre rimedio ma non c'è verso che gli starnazzatori vengano stanati.
Si richiede un'immediata depennazione.
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L'alunno R. puzza.
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La classe muggisce.
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D. ricordando le sue origini animalesche continua imperterrito nell'esecuzione del verso della scimmia.
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L'alunno P. lancia delle matite come le scimmie lanciano le banane.
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La classe è stata richiamata all'ordine per le ripetute imitazioni degli animali della foresta, in particolare l'alunno R. per la sua insistenza nell'imitazione del gufo.
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V. e C. liberano nei corridoi dell'istituto numero 64 rane.
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Gli alunni della IIIA si rifiutano di svolgere il tema nell'aula di competenza, in quanto nella notte un gatto è morto sotto la finestra e ora puzza.
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La classe interrompe la lezione per dare la caccia a una farfalla.
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P. grugnisce in classe.
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M. imita ripetutamente l'ululato di un lupo disturbando continuamente l'insegnamento.
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E. viene invitata a lasciare l'aula, perché fa ripetutamente il verso del piccione.
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Un gruppo di alunni della VL percorre il corridoio davanti alla IVM. alle ore 11.10, emettendo versi da pollaio. Non rispondono all'invito della prof. M. di smettere e si rifiutano di dire i loro nomi.
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L. si diverte nel dirigere «la vecchia fattoria» assegnando a ognuno dei suoi compagni un verso animalesco. Non se ne può più.
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Gli alunni R. e M. durante la lezione di economia aziendale cacciano le formiche.
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L'igiene personale di B. lascia alquanto a desiderare. Tra l'altro grattandosi in continuazione distrae i compagni.


4. Piccoli diavoli


Il crocifisso dell'aula è stato rovinato. Il Cristo ora ha disegnata sopra la maglia della Nazionale.
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L'alunno D. si spaccia per il nuovo messia e proclama un undicesimo comandamento contro il latino.
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La classe, in assenza del prof. di religione, dà fuoco alla cattedra con dell'alcool e all'arrivo del prof. l'alunno F. grida: «Benvenuto all'inferno!».
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S. usa il crocifisso per martellare il chiodo destinato a sorreggere il calendario di classe. Si richiede l'intervento della preside perché ne è stata rovinata la testa.
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P. si butta per terra e comincia a recitare l'Ave Maria al contrario battendo i piedi e le mani.
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C. corre per i corridoi urlando: «Dio mi insegue».
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Il Cristo del crocifisso dell'aula scompare e lì vicino compaiono tanti passettini neri che si allontanano in direzione della porta. Non v'è rispetto per la religione, chiedo la sospensione della classe.
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Dalla classe IIIC provengono urla indemoniate. Suppongo (spero) non vi sia il docente. La mia lezione ne risulta fortemente disturbata.
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L'alunno G. ritrova il suo zaino smarrito, con tutto il suo contenuto, attaccato al soffitto dell'aula con del nastro biadesivo, solo dopo aver proferito una pesante bestemmia, alzando gli occhi al cielo.
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La studentessa N., ripetutamente stuzzicata da C. e F., risponde con un linguaggio degno delle più fumose taverne del porto di Genova.
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In seguito alla scadente valutazione in aritmetica, sua figlia S. mi ha mandato all'inferno. Più di una volta.
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O. in classe dimostra la povertà del proprio linguaggio verbale.
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L'alunno C. inveisce contro Dio durante il compito in classe.
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B. si abbandona al turpiloquio.
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Il signor B. confonde le frasi rivolte al docente con quelle che è solito ricevere dai suoi amici al mercato ortofrutticolo.
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L'alunno C. si rivolge all'insegnante con queste parole: «Mo me fai incazzà».
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Gentili genitori, oggi alla comunicazione «Giovedì interrogo» rivolta alla classe, vostro figlio si è espresso ad alta voce dicendo: «Ci stiamo cagando sotto».
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V. si dà al turpiloquio.
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Ripetutamente a intervalli costanti dal fondo della classe viene urlata un'oscenità.
L'omertà della classe intera viene punita con una nota collettiva.
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M. durante l'intervallo e davanti a numerosi presenti ha volgarmente insultato con termini irripetibili la bidella, rea di aver pulito il suo banco cancellando tutti gli appunti da utilizzare per il compito in classe della terza ora.
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Gentile preside, Le ho mandato a far visita M. invitandolo a ripetere in Sua presenza le orribili parole che stamattina mi ha rivolto, per farLe capire come vengo ormai trattata da mesi. Conoscendo il ragazzo, probabilmente al mio ordine di andare dal signor preside col registro, non appena lasciata l'aula, si recherà o in giardino o in biblioteca, come già accaduto in altre situazioni; è per questo che non appena terminata la lezione, che non voglio dover sospendere per il volgare e turpe esprimersi di M., verrò io stessa a verificare che la mia «spedizione» sia andata a buon termine. Con la speranza di incontrarLa già a conoscenza dell'accaduto. Le mando alle ore 10.46 il ragazzo.
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L'alunno M. durante l'appello ripete i cognomi dei compagni accompagnandoli con bestemmie in rima.
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L'alunno F., alla mia esortazione a completare i compiti, sottoscrive sul proprio quaderno la frase: «Col cazzo!».
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L'alunno D. balla in classe, canta a squarciagola e impreca sonoramente.
Inoltre, è privo di divisa: anfibi, maglietta e jeans. Alla segnalazione, l'alunno dichiara guerra alla categoria degli insegnanti, promettendo solennemente l'annientamento dei docenti. Chiedo la convocazione dei genitori del suddetto alunno.
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L'alunno P. confessa di avere i «cosiddetti» strapieni di me e della scuola.
Sottolineo che non si è trattenuto col linguaggio.
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L'alunno S. maledice me e «la inutile, bastarda lingua che insegno».
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Segnalo che l'alunno I. dopo aver preso visione del compito di matematica ringraziava la sottoscritta bestemmiando in modi a me fino a quel momento ignoti. Chiedo decisi provvedimenti.
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L'alunno D. qualifica idiota il docente.
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Gli alunni M. e C. fanno tra loro volgari apprezzamenti riguardo ad alcune parti del mio corpo durante la lezione.
***
La classe bestemmia in coro battendo le mani.
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T. bestemmia in modo volgare in classe dicendo di non poter volare.
***
L'alunno A. vedendosi accecato dai raggi del sole che filtrano dalla finestra pensa bene di porre rimedio al problema bestemmiando.
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L'alunno P. apostrofa la bidella come distributrice di favori sessuali.
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L. esclama frasi irripetibili per annunciane alla classe l'arrivo delle giostre per l'imminente festa patronale. Il tutto provoca euforia e follia.
***
B. bestemmia... la classe applaude.
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L'alunno D. dichiara di avere le palle gonfie come una mongolfiera.
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L'alunno L. si lamenta per il voto dell'interrogazione (2 in diritto), e inoltre bestemmia.
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Consiglio ai genitori dell'alunno M. di parlare con il proprio figlio in quanto, dopo ripetuti richiami, l'unica cosa che riesce a esporre a una qualsiasi domanda e in giornate diverse è: «Me ne fotto».
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La classe non mostra rispetto per l'illustre filosofo Pomponazzi e ne altera il nome in modo osceno.
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L'alunno G. viene sospeso per una settimana dalle lezioni per aver sostituito la videocassetta contenente un documentario sulla canonizzazione di Padre Pio con una videocassetta contenente filmati pornografici. Il fatto ha causato per alcuni minuti la visione di filmati osceni durante l'ora di religione, fra gli ululati degli altri compagni. Inoltre G. ha cercato di impedirmi fisicamente di bloccare la riproduzione della videocassetta, frapponendosi fra me e il videoregistratore.
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C., T. e R. credono che l'ora di religione sia l'ora di Fantacalcio.
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L'alunno S. insulta pesantemente l'omosessualità prendendo come riferimento C.
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L'alunno M. durante la lezione di inglese fa una pila di libri sopra la sedia, dopo di che ci si siede e prende la forma del Cristo in croce (affermando di essere il nuovo messia).
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Gli alunni T. e S. appendono sull'intercapedine di fronte ai loro banchi il disegno di un occhio circondato da un triangolo, con la scritta «Dio ti sgama». Alla richiesta dell'insegnante di toglierlo immediatamente, rispondono testuali parole: «Prof. Dio sgama anche lei».
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L'alunno M. disegna con un gessetto Dio alla lavagna, gli si prostra ai piedi e inizia a recitare il Padre Nostro.
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L'alunno M. costruisce torri Eiffel con i pennarelli e impreca Dio quando cadono.
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L'alunno C. si crede san Francesco.
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Si segnala la mancanza del crocifisso, occultato dalla classe. Al suo posto c'è un cartello recante le parole «Torno subito».
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L'alunno S. utilizza in classe un linguaggio tipico dei carrettieri.
***
A. si esprime come uno scaricatore di porto. Anche in mia presenza usa un linguaggio inaccettabile a scuola!!!
***
L'alunno M. entra in classe con un ritardo di 98 minuti chiedendo scusa.
Alla risposta del sottoscritto: «E scusa di che?», M. dichiara: «Scusami il c***o!», con tono marcatamente gergale.


5. Forme d'amore


L'alunno B. tenta invano di cancellare con la gomma la testa del compagno.
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D. e N. saltellano per la classe tenendosi per mano e sputandosi.
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L'allievo P. viene preso a cinghiate dall'intera classe.
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L. stringe i testicoli di G. che urla, alle 12.15.
***
Gli allievi P., T., F., C., G. e N. sono stati sorpresi a utilizzare il loro compagno D. come ariete per aprire la porta dell'aula.
***
Gli alunni R., B., L., S. rinchiudono il proprio compagno L. nell'armadietto di classe, e con tanto di monetine inserite nella fessura dello stesso incitano il compagno a cantare qualcosa a modo di Jukebox. Al primo segno di rifiuto del compagno prendono a calci e pugni le pareti dell'armadio, girandolo con le ante verso il muro per ostruire l'uscita del compagno e lamentandosi del malfunzionamento del dispositivo.
***
Gli alunni Z. e R. si rincorrono per l'aula lanciandosi saliva con le dita.
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L'alunna A. rincorre N. con una sedia in mano.
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Dall'inizio dell'anno le alunne F. e G. rendono infelice V. chiamandolo«ciccione».
***
L. appicca il fuoco alle gambe del compagno.
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L'alunno N. aggredisce con la sedia l'alunno T.
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Gli alunni S. e A. si scambiano gravi accuse riguardo le loro madri.
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Gli alunni G. e A. litigano, ricorrendo a sputi, durante l'intervallo.
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L'alunno Q. cerca di soffiarsi il naso sul compagno B.
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L'alunno G. durante l'ora di educazione fisica insegue le compagne di classe sventolando in aria lo scopino del water.
***
P. colpisce la compagna F. con una testata.
***
R. sbatte energicamente la testa di P. sul banco.
***
L'alunno S. viene visto mentre, con una ghigliottina costruita dallo stesso, decapita i peluche della compagna A.
***
L'alunno M., mentre due suoi compagni si picchiano furiosamente, invece di tentare di dividerli li incita gridando: «Sangue, sangue».
***
L'alunno N. rompe la punta di una squadra nella schiena dell'alunno F.: vani i tentativi di estrazione.
***
L'alunno A. lancia vermi da pesca vivi addosso alle compagne e ne libera alcuni dentro il cassetto della cattedra; richiedo urgentemente un colloquio con i genitori.
***
Gli alunni G. e L. si morsicano durante l'ora di supplenza.
***
D. e P. lanciano i loro calzini usati contro le compagne S. e F. che escono dall'aula urlando.
***
L'alunno B. continua a rubare gli occhiali dell'alunno V. e a percuoterlo.
Al mio richiamo B. spiega la sua azione dicendo che percuote il compagno con educazione in quanto prima di agire gli toglie gli occhiali.
***
L'alunno S. durante l'ora di mensa ustiona gravemente il compagno L. con una forchetta arroventata.
***
L'alunno G. scaglia con estrema violenza palline da tennis all'indirizzo del compagno I. usandolo come bersaglio mobile, mentre questi corre urlando:«Sei una me**a!!!».
Vengono entrambi allontanati.
***
L'alunno S. offende l'alunno H. asserendo che puzza di wurstel.
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L'alunno P. versa l'acqua nelle mutande della compagna.
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L'alunno G. viene motivato a uscire dalla classe e picchiare il primo che passa.
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Gli alunni B., V., C. scardinano la porta della classe dopo averla usata per schiacciare il compagno M.
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U. interrompe la lezione urlando senza alcuna motivazione plausibile. Avvertendolo di una immediata annotazione dell'accaduto, minaccia di percuotere il compagno di banco con un mazzo di chiavi.
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L'alunno E. veniva ritrovato circa 20 minuti dopo la fine della lezione dagli operatori scolastici legato con una corda alla colonna della classe. Si ammonisce la classe VC intera. Si richiede un incontro con i genitori, altresì richiamo il prof. D. per non essersi accorto di quanto stava accadendo in classe nel corso della sua ora. Firmato la preside.
***
L'alunno T. dopo aver leccato il compagno N. sputa in mezzo all'aula e interrompe il docente affermando che, nonostante le sue fattezze suine, l'alunno N. non sa di prosciutto.
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F. abbraccia M. e gli brucia i capelli con l'accendino: M. corre in bagno urlando.
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Lo studente S. colpisce ripetutamente con il quaderno ad anelli E. alla testa, sostenendo che deve esorcizzarlo.
***
Per l'ennesima volta l'alunno A. denuncia i compagni D., R. e N. di avergli fatto trascorrere la ricreazione a testa in giù, dentro il cestino.
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L'alunno T. dopo aver ammanettato alla cattedra il compagno G. si rifiuta di liberarlo finché non gli risarà dato il denaro prestato la settimana prima.
***
Gli alunni S. e F. si accecano a vicenda con i giochi di luce scaturiti dai rispettivi orologi.
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N., pur se ripreso in precedenza più volte in quanto utilizzava l'acqua del radiatore per sparare ai compagni, oggi nuovamente si è mostrato recidivo inzuppando il berretto della compagna.
***
Dopo alcuni minuti di discussione gli alunni R. e G. si sputano ripetutamente in faccia.
Rimango basito.
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C. durante la lezione gira per l'aula disturbando e prendendo per il collo un compagno, giustificandosi dicendo che costui è un «lecchino».
***
L'alunno I. alza di peso il suo compagno M. e lo lancia sul banco, distruggendolo.
***
B. si picchia da solo durante l'ora di religione e cerca di incolpare S. per le menomazioni subite.
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M. in preda a una crisi isterica rovescia il cestino della spazzatura sopra una sua compagna.
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L'alunno M. tenta di accecare S. con la corda della veneziana dopo aver constatato che la resistenza del cavo non è tale da consentire l'impiccagione del compagno.
***
L'alunno A. vuole gettare dalla finestra l'alunna B.
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L'alunno G. carica il compagno S. massaggiandogli le spalle al suono della colonna sonora del film «Rocky», alla riconsegna dei compiti in classe di italiano. Ne subisce le conseguenze l'alunno F., che viene preso a pugni, usato come punching ball.
***
L'alunno M., alla richiesta del compagno P. di aprirgli lo zaino per prendere l'agenda, risponde positivamente incidendo uno squarcio con un coltello a serramanico nel sopracitato zaino, e porgendo poi l'agenda a P.
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L'alunno P. si diletta ad applicare piercing ai compagni tramite l'utilizzo improprio di graffetta pinzatrici e spille da balia.
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L'alunno M. è sospeso con ricorrenza immediata poiché percuoteva un compagno durante lo svolgimento della lezione.
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L'alunna M. usa i piedi per relazionarsi con l'alunno D.
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M. tocca i genitali di L.
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Z. tira «involontariamente» un pugno a G.
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L'alunno B. e il suo compagno V. si fanno letteralmente la doccia nell'ora di diritto, spruzzandosi con bottigliette d'acqua ingegnosamente bucate sul tappo.
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P. ruba la merenda al compagno N. e successivamente lo picchia e lo minaccia di morte.
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B. salta addosso a S. senza motivo.
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L'alunno P. utilizza senza permesso un generatore di cariche elettriche nel laboratorio di fisica dando la scossa alla compagna A. e vantandosi del misfatto. La compagna A. dopo avere pianto si trova in infermeria. L'alunno P. viene mandato in presidenza scortato dal bidello.
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A. e P. sbattono libri in testa ai compagni.
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L'alunno V. è sorpreso, nell'ora di matematica, ad appiccare il fuoco ai jeans dello studente A. che siede nel banco innanzi al suo. Lo studente A. si alza improvvisamente urlando dal dolore, interrompendo così la lezione.
L'alunno V. si giustifica dicendo che voleva purificarlo in quanto laziale e, quindi, antinapoletano. Dopo ammonimento verbale l'alunno V. torna a infastidire con un accendino l'alunno A.
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Propongo una sospensione per l'alunno D. perché durante la proiezione di un film ha appiccicato un chewing gum sulla testa del compagno C.
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L'alunno cerca di trafiggere la testa del compagno con una matita.
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F. e M. si divertono a incollare N. alla sedia
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C. sputa caramelle su P. che si pulisce con l'astuccio di C., buttandolo poi nella spazzatura.
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L'alunno M. percuote il corpo del vicino di banco poiché ritiene che sia un esperimento scientifico che consente di studiare i lividi che si formeranno successivamente sul compagno.
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L'alunno R. taglia i capelli all'alunno B. durante l'ora di francese.
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L'alunno C., durante l'ora di lettura del quotidiano in classe, utilizza il suo giornale a mo' di clava contro un compagno.
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L'alunno D. tira colpi di mano spettinando la folta chioma dell'alunno E.
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L'alunno G. scotcha il compagno F. durante l'interrogazione.
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L'alunno P. strozza per scherzo una sua compagna di classe.
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T., L. e B. chiudono in bagno una loro compagna perché ritenuta da loro «cesso».
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S. importuna ripetutamente C. facendo finta di inserirgli un righello di ed. tecnica nel sedere.
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L'alunno F. spara mediante pistola ad aria compressa sul compagno B. colpevole di averlo aizzato. Invitato a smettere, si mette a sparare sulla classe.
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L'alunno P. gioca a fare Zorro percuotendo ripetutamente le compagne con una riga da 60 cm.
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Gli alunni R. e N. hanno fatto rissa poiché N. con l'uso di un accendino ha bruciato i peli del naso a R.
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L'alunna Z. disegna manifesti funebri col nome e il disegno dei volti dei compagni.


6. L'abito non fa il monaco


L'alunno F. si presenta all'ultimo giorno di scuola in bermuda e infradito, portando con sé solo un asciugamano. Alla richiesta di spiegazioni afferma di sentirsi già in vacanza da un pezzo.
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Non accetto in classe all'inizio della terza ora l'alunno B.: si è presentato in accappatoio.
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A. gira in mutande in classe.
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Gli alunni A., G., M., E. e P. entrano in bagno portando con loro i camici da laboratorio; ne escono pochi minuti dopo coperti solo dai suddetti camici e si mettono a passeggiare per l'istituto discutendo tra loro di chimica.
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R. si presenta in classe con bermuda e infradito. Accalorato, più volte tenta di togliere la maglietta restando in canottiera. Non potendo non accettarlo in classe, ne segnalo l'atteggiamento.
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L'alunna J. indossa francobolli al posto dei vestiti. I compagni sono distratti.
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L. viene invitato a togliersi il coppellino. Se lo toglie e si mette il casco.
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O. esce interrogato senza scarpe.
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Gli alunni E., S. e F. si presentano a scuola con le felpe rispettivamente rossa, bianca e verde e ogni qualvolta pronuncio la parola «Italia» si alzano in piedi e «sventolano».
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L'alunno P. passeggia leggiadramente per la classe con i glutei all'aria.
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Alla vista del professore vestito con un completo giallo, L. gli chiede di fare «cip cip».
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Gli studenti M. e L. escono dalla classe per andare ai servizi e vi fanno ritorno dopo dieci minuti con gli indumenti scambiati. Si richiede la convocazione dei genitori di entrambi.
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Gli alunni della IVR, preferiscono spendere 50 euro in orrendi capi d'abbigliamento, invece di acquistare il libro di Sistemi che potrebbe far bene alla loro cultura.
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L'alunno D. si presenta in classe alla prima ora con 20 minuti di ritardo e scambia l'aula per una spiaggia, in quanto vestito con costume, camicia hawaiana e bandana in testa.
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L'alunna R. fa sfoggio della sua biancheria intima lanciandola sul registro del professore.
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P. si denuda della parte sopra del suo già scarno vestiario giustificandosi così: «Avevo caldo».
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Desidero comunicare che durante l'ora del compito in classe vostro figlio è rimasto coi glutei fuori dai pantaloni.
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F. si è presentato in palestra calzando anfibi coperti di fango anziché le richieste scarpe da tennis.
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Tengo a comunicare che gli alunni A. e P. stendono in classe su fili opportunamente tesi a mo' di stendino la biancheria intima, peraltro maleodorante, delle loro compagne di classe, rubata dalle sacche di educazione fisica.
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L'allievo D. compromette il regolare svolgimento della lezione di geografia indossando una maschera da indiano.
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F. all'inizio della mia ora si presenta con una maglietta che reca la foto di una donna svestita mentre mostra le proprie intimità in modo volgare. Invitato a toglierla si mette a petto nudo. Non è adatto al liceo classico.


7. Genio al lavoro


D. e L. producono clandestinamente sodio tramite elettrolisi del sale fuso durante l'ora di laboratorio e lo fanno esplodere per provocare terrore nei compagni.
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Suo figlio, al posto di tradurre le versioni di greco assegnate come compito a casa, fa sogni di progetti ingegneristici di trenini che viaggiano su rotaie perverse. A lei le opportune considerazioni.
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L'alunno S., con una tecnica del tutto particolare, fa esplodere il cestino della carta.
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L'alunno A. viene sorpreso dall'insegnante di educazione artistica mentre costruisce con la creta oggetti di forma chiaramente sessuale. Prego prendere provvedimenti!
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La classe formatta i trenta terminali dell'aula computer per saltare il compito di disegno tecnico e di informatica. Per le capacità tecniche e informatiche dimostrate dall'alunno O. si presume che sia lui l'ideatore e l'artefice della cosa. Si richiede pertanto un provvedimento disciplinare nei suoi confronti se il misfatto verrà confermato con prove tangibili e non solo con supposizioni.
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L'alunno A. appicca piccoli fuochi in classe con l'ausilio dei raggi solari e di una lente di ingrandimento.
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L'emerito signor B. si altera non poco per portar a buon fine la sua lodevole creazione folle di progettazione di un asilo senza muro portante e con una botola sul tetto al posto della comune entrata: che dire, speriamo che i nostri figli non siano i fruitori di tale follia! Pertanto viene allontanato dalla classe per rinfrescarsi le idee e tornare con sensate migliorie da apportare al suo progetto e delle soddisfacenti scuse per l'insegnante, me medesimo.
***
Gli alunni O., B. e F. durante l'interrogazione dell'alunna Z. improvvisano una serenata, accompagnata da sottofondo musicale, oltretutto di pregevole fattura, alla suddetta allieva, rendendo partecipe la classe del sentimento che O. nutre nei confronti di Z.
***
Gli alunni C. e S. invece di condurre l'esperimento con l'oscilloscopio, giocano con lo strumento come fosse una battaglia spaziale, emettendo effetti sonori e cantando la sigla di «Star Wars».
***
Gli alunni A. e D. dopo aver rubato diversi gessetti dalla lavagna di classe, simulano durante la lezione l'uso di sostanze stupefacenti tramite carte di credito e banconote arrotolate, tentando inoltre di vendere le sopracitate finte sostanze ai propri compagni.
A mia insistente richiesta di smetterla vengo incitato a provare pure io per non avere così tanti pregiudizi.
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Gli alunni S. e P. incendiano volontariamente le porte dei bagni femminili per costringere le ragazze a utilizzare il bagno maschile.
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Gli alunni S., C. e Z. hanno smontato una porta del bagno e l'hanno appoggiata contro un muro invitandomi ad aprirla, dicendo che era stata messa una nuova classe.
***
Durante la verifica di chimica, l'alunna Z. dà fuoco al suo compito, dicendo che così risponde alla domanda n. 15. la quale chiede cosa accade durante una combustione. Si richiedono provvedimenti seri.
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Gentile signora, distinto signore, Loro figlia chiamata alla lavagna a correggere gli errori di ortografia dell'espressione «UN'INALZAMENTO», elimina correttamente l'apostrofo, per passare poi a prodursi nella seguente serie di mirabilanti correzioni ortografiche: 1) INALLZAMENTO 2) INALSAMENTO 3) INALSAMMENTO.
Mi vergogno di averla portata in seconda liceo.
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L'alunno T. dichiara di essere andato in autocombustione dopo che dal suo banco si alza una nuvola di fumo.
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8 L'alunno E. mette a repentaglio la vita dei suoi compagni di classe mescolando nel laboratorio di chimica sostanze a lui sconosciute.
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Gli alunni S. e P. provano a usufruire del materiale infiammabile del laboratorio di chimica per danneggiare il suddetto.
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L'alunno S. dopo ripetuti tentativi di piegare una sbarra di ferro tenta di applicare la lezione di fisica sulle leve incastrando la suddetta sbarra dietro il termosifone e tirando con forza. Il termosifone non regge e si stacca dal muro. L'alunno S. viene sospeso per una settimana con obbligo di frequenza. La classe IIIC si trasferisce nel seminterrato a causa dell'allagamento dell'aula.


8. Hobby e sport


Durante l'ora di ginnastica S. si arrampica sulla pertica e minaccia di non scendere se il sottoscritto insegnante non gli chiederà scusa per non averlo convocato per i Giochi della Gioventù. È passata un'ora e il ragazzo non intende scendere. Al suono della campanella provvederà il professore di chimica dell'ora seguente a convincere S. a scendere.
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Durante l'ora di educazione fisica gli alunni D., F. e N. vengono trovati in corridoio mentre giocano a curling con una palla da pallavolo e due scope per pulire il pavimento.
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Gli alunni L. e B. praticano alpinismo sulla cattedra.
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L'alunno S., partecipando a una strana competizione tra compagni, sbatte continuamente la testa contro il muro nel tentativo di fermare con la fronte una monetina lasciata cadere radente il muro stesso dai compagni. Il rimbombo continuo provocato impedisce alle aule vicine il regolare svolgimento delle lezioni.
***
Gli alunni A. e I. si sfidano nell'ora di disegno cercando di mantenere in equilibrio il compasso sul naso. I. perde la sfida ferendosi seriamente. Si richiedono provvedimenti.
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F. e M. durante l'ora di informatica smontano la cattedra con un mazzo di brugole.
***
Oggi durante il pranzo D. ha giocato a chi beveva più acqua con i propri compagni. Per tutto il pomeriggio ha avuto il bisogno di andare al bagno. Questo passeggio non è ammissibile durante le lezioni.
***
L'alunno N. durante la lezione di religione fa costruzioni con banchi e sedie.
***
S. durante l'ora di supplenza, invece che dedicarsi allo studio individuale, costruisce castelli con carte da gioco.
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L'alunno Z. proclama di essere Roberto Baggio e dando un calcio a una lattina ferisce in testa un compagno.
***
L'alunna G. durante la mia ora di lezione (italiano) si pone davanti alla finestra fornita di specchietto e pinzette, mettendosi a fare le sopracciglia.
Nonostante i miei richiami mi risponde sgarbatamente dicendo: «Si faccia i fatti suoi, a casa non ho tempo per farle dato che lei ci massacra di compiti».
***
L'alunno M. durante la lezione di educazione fisica usa la pertica come simbolo fallico.
***
P. e G. giocano a tris sul banco mentre A. sega il banco.
***
F. anziché prendere appunti è intenta a limarsi le unghie. Temo abbia scambiato la classe per una manicure.
***
L'alunna F. invece di ascoltare la lezione di diritto si sostituisce alla docente nella spiegazione della cottura dei funghi chiodini, seguita attentamente dal resto della classe. Mai, in venti anni di insegnamento, ho assistito a una scena di simile mancanza di rispetto nei miei confronti.
***
L'alunno S. durante la lezione di matematica compone motivi floreali con l'ausilio degli assorbenti della compagna.
Dato il comportamento indecente, si richiedono provvedimenti.
***
Gli alunni P. e S. non seguono la lezione di francese ma eseguono esercizi di apnea.
***
L'alunna D. trascorre l'ora di latino ammirandosi in uno specchietto. Forse non ha ancora capito la differenza tra una scuola e un centro di bellezza.
***
Gli alunni G., C., M. e A. giocano a poker in classe durante la lezione di fisica. Il sottoscritto se ne accorge quando C. lancia una bestemmia per festeggiare un full. Sono attonito.
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Gli alunni M. e N. giocano con i Lego. Incredibile!
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L'alunna G. si fa la manicure durante la lezione di inglese.
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L'alunna D. viene mandata dal preside dopo aver forato (creando sussultori rumori molesti) il banco con un trapano manuale a manovella del padre e averci applicato un morsetto per tenerlo saldo allo stesso. Girando la manovella avvicinava la sua lingua al Chupa Chups che nell'inserto creato, girava vorticosamente. L'alunna ha chiamato la sua invenzione Gira-Chups.
***
Il professore disturba con lo svolgimento della lezione gli alunni A., S., R. e O. mentre giocano a carte.
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A. indossa casco e guanti e si lancia in una corsa con la sedia a rotelle del laboratorio di elettronica.
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B. non partecipa alla lezione pratica di educazione fisica in quanto, a suo dire, infortunato. Alla fine dell'ora viene sorpreso mentre gioca a pallacanestro.
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Alle ore 9.00 l'alunna F. legge il giornale, qualcuno l'oroscopo, dieci ragazzi lavorano, gli altri no. Alcuni mangiano.
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Ore 11.05: C. urla, P. e L. giocano a carte, G. ascolta la musica con delle cuffiette, M., F. e D. leggono un giornalino, G. non risponde alle mie domande ma mi sorride insistentemente. Sono frustrata.
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Sono la signora Ada, la collaboratrice scolastica, prendo quest'iniziativa per segnalare che ho scoperto R. di questa classe e C. della IB mentre facevano gare di velocità nell'andito del terzo piano con i carrelli porta-tv, mentre tutto il resto della scuola era fuori ai campetti per la rappresentazione teatrale.
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Gli alunni C., B. e G. scommettono 5 euro sulle prestazioni negative dell'alunno O.
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D. esegue il suo sport preferito in classe: cade dalla sedia.
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La classe ha scambiato l'aula per un circolo di scommesse clandestine dove si gioca a carte e si svolgono attività di dibattito sportivo come nella trasmissione «Il Processo di Biscardi», mentre si litiga liberamente e si eseguono i conteggi del Fantacalcio. Invito la classe a mantenere un comportamento decoroso e mi viene chiesto di unirmi a loro in queste attività extrascolastiche.
Faccio presente che questo comportamento avviene sempre nelle mie ore del lunedì e del sabato.
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Tutta la classe tranne C. non sta attenta alla lezione di diritto e gioca a carte.
***
L'alunno D. scolpisce con un taglierino le gomme da cancellare delle compagne dandogli sembianze di attributi sessuali.
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Le alunne N. e F. attendono a lavori a maglia durante l'orario di lezione.
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L'alunno F. smonta la cattedra affermando che deve restaurarla.
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Gli alunni A. ed E. giocano a braccio di ferro a trenta centimetri dal mio naso. L'alunno C. si intromette dicendo che non è braccio di ferro. E. dice che non è vero.
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B. e B. fanno bricolage durante l'ora di inglese.
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Gli alunni F. e R. si sfidano a singolar tenzone in classe e si battono tra di loro.
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Gli alunni G., M. e D. fanno gare di resistenza cronometrando chi tiene per più tempo il compasso nelle mutande.
***
L'alunno R. gioca a ombre cinesi durante la lezione.
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L'alunno F. si aggira per l'aula grazie all'ausilio di un pattino a rotelle.
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L'alunno R. ingaggia una partita di rugby sulla porta d'emergenza durante l'ora di disegno.
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Gli alunni A. e D. distruggono l'armadio mentre giocano al Wrestling.
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Al rientro dall'intervallo gli alunni S. e R. simulano, utilizzando una sedia e un portaombrelli, un sidecar. Dopo l'ennesima curva, i due impennano ribaltandosi sul pavimento. Richiedo l'intervento del preside.
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Durante l'ora di inglese V. fa rap in classe accompagnato rumorosamente dal compagno A., che per mezzo di due penne percuote il banco come fosse una batteria.
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Gli alunni P. e M. vengono mandati in presidenza a seguito del loro continuo disinteresse per le lezioni e della loro attività «sportiva» in classe. Essi infatti giocano a golf sul banco tramite un kit artigianale. Al momento dell'allontanamento gridano ripetutamente: «Sostenete lo school golf!».
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L'alunno G. tira testate contro la lavagna.
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L'alunno D. pur partecipando ingiustificato alla lezione di educazione fisica, alla vista di un pallone perde la testa e corre a schiantarsi su un materassone.
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A. durante la lezione di informatica accede a siti indecenti vantandosi con i compagni delle scabrosità trovate in rete.
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Durante l'intervallo, l'alunno G. scherzando in bagno con l'alunno P. colpisce con la testa la porta del bagno. Messo ghiaccio secco sul colpo. Possibile trauma cerebrale.
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L'alunno P. durante la lezione si diverte a distrarre la classe facendo bolle di sapone.
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P. non essendo d'accordo con il provvedimento disciplinare preso dalla professoressa G., decide di far firmare un foglio a coloro che erano a favore della cancellazione della nota. Ovviamente tutta la classe ha firmato in appoggio del compagno ma la cosa divertente è che è riuscito a far firmare il foglio da un carabiniere (presente a scuola per un'ora di orientamento).
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L'alunno E. gonfia preservativi e li lascia volare in classe.
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L'alunno V. si diverte a prendere le misure del posteriore della professoressa F.
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F. ride da solo dichiarando di pensare ad altro.
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Gli alunni S. e G. sono allontanati dalla scuola in quanto durante l'intervallo hanno sfondato la porta del magazzino della bidella. Non contenti hanno srotolato lungo i corridoi numero 37 rotoli di carta igienica scatenando le risate e l'approvazione di gran parte della scuola. Dovranno presentarsi domani accompagnati dai genitori e con i rotoli di carta igienica che oggi hanno sprecato.
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U. è sospeso per i giorni 4 e 5 ottobre per aver lanciato in palestra, come fosse un giavellotto, una scopa. L'oggetto ha centrato in pieno la nuca del prof. P. che è dovuto ricorrere all'infermeria.
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L'alunno A. inneggia all'acquisto di Totti al Fantacalcio.
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Gli alunni hanno buttato la cattedra dal terzo piano definendola di materiale scadente.
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Nell'istituto qualche alunno buontempone continua a fare suonare la campanella in netto anticipo provocando confusione e disordine nelle classi.
***
Segnalo il comportamento di F., P. e M. durante l'intervallo. Erano seduti sul balcone della finestra della propria classe (4° piano) fumando beatamente sostanze stupefacenti. Al mio arrivo non si sono nemmeno preoccupati di gettarle.
***
L'alunno F. si fa uno spinello in classe e al mio ordine di andare in presidenza mi risponde chiedendomi se voglio fumare con lui.
***
Le alunne S. e V. trascorrono l'ora di matematica presieduta dalla sottoscritta gareggiando a chi delle due ragazze sarebbe riuscita a mantenere appiccicato al naso per una durata maggiore un cucchiaio appositamente portato da casa. La classe partecipa divertita scommettendo merendine e denaro sulla vincita di una o l'altra concorrente.
Trovo questo comportamento infantile e chiedo un provvedimento disciplinare per l'intera classe.
***
Lo pseudostudente S. soprannominato «manne» (registro anche questo in quanto parola non presente nel mio dizionario mentale: non sapendo cosa significhi, potrebbe esserci qualcosa di offensivo celato sotto) dai compagni di classe, per tutta la lezione non cessa di fare ricerche speleologiche nelle sue narici, non seguendo minimamente la lezione.


9. Il richiamo della foresta


F. emana esalazioni fetide e pestilenziali compromettendo il normale svolgimento della lezione.
***
L'alunno B. allieta la classe con una sua rivisitazione della Nona Sinfonia di Beethoven suonata a rutti.
***
R. esprime i suoi sentimenti ruttando nel corridoio.
***
Il bipede L. ruttando dichiara di essere presente durante l'appello.
***
La classe, nonostante i continui richiami del professore, continua imperterrita durante le ore di tecnica a emanare flatulenze senza che i colpevoli si dichiarino e l'aria ormai è resa irrespirabile da tali esalazioni. Si prega di fare nota ai genitori di tale maleducazione.
***
Durante l'ora di supplenza l'allievo I. è sorpreso a orinare nel cestino dei rifiuti. Obietta che i gabinetti sono fuori uso, cosa che non risulta alla verifica del docente.
***
L. digerisce in classe ad alta voce come un uomo delle caverne.
***
L'alunno F., invece di lavorare a Cad, si diletta a emettere flatulenze in classe. Complimenti.
***
G. è espulso dall'aula per avermi minacciato di «pisciare dalla finestra» nel caso non lo avessi lasciato uscire per andare al bagno.
Non è la prima volta che si verifica una situazione del genere. Chiedo provvedimenti.
***
P. si è permesso di digerire in faccia alla sottoscritta.
***
F. durante il compito rutta e rende materialmente impossibile l'annotazione sul registro, anteponendovi la mano. Inoltre minaccia la sottoscritta dicendo: «Non finirà qua».
Richiedo la convocazione del consiglio.
***
Il solito ignoto durante la lezione scorreggia.
***
L'alunno G. al termine della ricreazione sale sul bancone adiacente la cattedra e dopo aver gridato: «Ondaaaa energeticaa» emette un rutto notevole che incita la classe al delirio collettivo.
***
L'alunno M. risponde all'appello ruttando. La classe lo esalta e lui ritiene giusto esibirsi nuovamente. Viene sospeso con obbligo di frequenza.
***
L'alunno G. emette un'aria indiscreta in direzione della cattedra.
***
L'alunno F., seduto sulla quinta sedia da sinistra dell'ultima fila, interrompe la lezione producendo suoni irritanti provenienti dal suo intestino.
***
Dopo continue richieste di autoaccusa, la classe non dichiara il colpevole del posizionamento di un petofono radiocomandato sotto la mia sedia. Viene inoltre impedita dagli alunni la perquisizione degli zaini atta a scovare il comando remoto.
Richiedo un'assemblea straordinaria con tutti i genitori.


10. Ammutinamento!


Gli alunni della IH dall'inizio dell'ora hanno inscenato un allucinante sciopero della parola. Mi è ovviamente impossibile avere risposte sul perché. Infatti non parlano.
***
La classe ha deciso di tenere una lezione parallela alla mia.
***
V. entra alle 8.35 e alle 8.37 si dichiara in autogestione.
***
Da oltre un'ora l'ingresso ai servizi igienici è impedito da ancora non identificati alunni di IIIE asserragliati all'interno. Scopi e motivi della loro azione al momento non sono chiari.
***
La classe è sospesa per insurrezione e ammutinamento.
***
M. in segno di protesta verso non si sa chi né cosa ha gettato il libretto dalla finestra.
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L'alunno A. durante l'ora di filosofia è ribelle, sedizioso e anarchico.
***
G. ha passato la mattina con la sedia girata verso il fondo dell'aula simulando la visione di un film al cinema.
***
G. non avendo il dizionario per affrontare la versione di latino chiede di poter fare autogestione.
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Gli alunni D. e S. hanno fatto trovare una bambola (nuda) con la testa staccata con sopra un biglietto con su scritta «È il tuo momento».
***
Gentile signora la informo che durante la mia ora suo figlio incita la classe alla rivoluzione ordinando ai compagni di lasciare l'aula.
***
In classe IIIB trovo un manichino impiccato sull'appendiabiti che reca in bella vista sul petto il mio nome.
***
La classe innervosisce la docente con comportamento arrogante e ostruzionistico.
***
M. indossa una maglietta recante testuali parole: «Professoressa P. ti odio», di chiara fattura artigianale.
***
Dopo aver messo un 3 all'allievo G. questo mi risponde «Ammazzati!».
***
La porta dell'aula IIIB è sfregiata. Vi leggo testualmente: «PROFESSORESSA V. CAGNA».
Oggi non inizierò la lezione.
***
Alle 9.10 gli alunni F., L., B., M., E. nonostante l'accorato invito a rimanere in classe abbandonano l'aula e si recano nel cortile della scuola dichiarandosi in stato di agitazione.
***
Durante la mia lezione, l'alunno E. si alza in piedi urlando: «Immo barbari» e in seguito al comando l'intera classe si alza in piedi e abbandona l'aula, nonostante i rimproveri della sottoscritta, che viene palesemente ignorata.
***
L'alunno M. mi sventola in faccia un ragno di plastica con fare minaccioso.
***
L'alunno D. istiga i compagni alla ribellione roteando una riga.
***
La classe non è in classe.
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La classe si dichiara in settimana alternativa.
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La classe latita, la didattica tace.
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La classe si presenta ubriaca alla quarta ora.
***
F. passeggia sui banchi.
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La classe IIIA viene interamente ammonita, dopodiché, durante un'ora di supplenza, l'alunno F. si alza dal proprio banco brandendo il dito contro la sottoscritta, minacciandola di finire male. Il resto della classe sottolinea il gesto con un tripudio generale, gridando altri insulti.
***
La classe si rifiuta di fare lezione e si autonomina soviet supremo.
***
Alle ore 9.15 la classe impazzisce.


11. Essere o non essere (in classe)


Dopo aver aperto la porta con un calcio, l'alunno S. irrompe in aula con 20 minuti di ritardo rispetto all'inizio della lezione, puntando un tubo da disegno contro i compagni e urlando: «Chi ha chiamato l'A-Team?».
***
L'alunno L., assente dall'aula dalle ore 12.03, rientra in classe alle ore 12.57 con un nuovo taglio di capelli.
***
Un alunno non meglio identificato giunge in classe vestito da clown e dopo aver urlato: «Ciao bambini!!» esce dalla finestra.
***
L'alunno M. esce dall'armadio dopo 20 minuti dall'inizio della lezione di disegno intonando la canzone «We Wish You a Merry Christmas».
***
L'alunno S. rientra dalla ricreazione in evidente stato di ebbrezza e giunge con passo sghembo sino al banco.
***
Gli alunni F. e T. alle ore 10 e 25 escono dall'armadio.
***
B. 1) Entra saltando il cancello 2) Entra in classe senza bussare 3) Va via affermando: «Mi avete rotto i coglioni», sbattendo la porta.
***
L'alunno F. entra alle ore 10.32 uscendo dall'armadio.
***
L'alunno G. entra in classe con il permesso delle forze dell’ordine alle ore 8.32.
***
Alle ore 11.22 arriva in classe, accompagnato dai Carabinieri, lo zaino della signorina G., ma della signorina G. non c'è traccia.
***
Trovo in classe il bidone della carta e invito gli alunni a portarlo via.
Mentre ciò succede, da esso esce il signor A. esclamando: «Buongiorno professore!».
Il mio cuore ne risente tuttora.
***
L'alunno F. durante un'ora di supplenza esce fuori dalla finestra dell'aula al piano terra e torna bussando ed entrando in classe, per poi chiedere al supplente di poter interloquire col proprio gemello F.
***
C. entra in classe dopo 20 minuti dall'inizio della lezione, si rotola sul pavimento, versa il tè sul libro del compagno, si lascia andare a turpiloqui e tenta di sedurre la docente.
***
L'alunno G. entra in classe tutto trasandato e sudato alle 8.40, interrompe la lezione e pretende di essere interrogato in storia. Dopo l'interrogazione contesta il vota inferiore al suo ipotetico impegno, prende ed esce dalla classe sbattendo la porta.
***
L'alunno N. si presenta alle ore 8.35 in classe. Stupito del suo arrivo dopo solo 15 minuti dall'inizio delle lezioni mi permetto di commentare: «Siamo arrivati presto oggi». L'alunno guarda l'orologio, mormora «Ha ragione prof.», quindi si gira e si allontana presentandosi nuovamente alle ore 9.
Chiedo provvedimenti e il colloquio con i genitori.
***
L'alunno D. alla prima ora arriva in aula, si rende conto che c'è la verifica di matematica e se ne va.
***
L'alunno R. entra alle 12 e 15. La classe esce alle 13.
***
La classe rientra alle ore 13.00 dopo aver trascorso metà dell'ora al bar.
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L'alunno P. entra alle ore 12.13 masticando in modo molto rozzo e senza salutare.
***
L'alunno V. entra in classe alle 8.35 con occhiali da sole e bastone bianco definendosi un non vedente.
***
L'alunno D., dopo essersi totalmente scordato che nel giorno 25 ottobre era prevista una verifica di traduzione latina, alle ore 8.25 mentre i compagni svolgono regolarmente il compito apre la porta dell'aula, la richiude violentemente dopo una sonora bestemmia e credendo di non essere stato scorto dalla sottoscritta si allontana dall'edificio eludendo inspiegabilmente la sorveglianza del personale.
***
Gli alunni E. e D. sono stati accompagnati in classe alle ore 10.35 dai Carabinieri. Sono stati trovati sull'argine a pescare in orario scolastico.
***
Z. entra in classe dopo due mesi di assenza portando con sé un intruso che rovescia il cestino e minaccia di mettermelo in testa.
***
La classe accoglie l'entrata dell'insegnante col lancio di una ciabatta Birkenstock scamosciata color beige, subito requisita dalla sottoscritta e prontamente gettata nel pattume. L'alunna L. assiste pertanto alla lezione mezza scalza, fissandomi in cagnesco.
***
L'alunna E. viene allontanata dall'aula dalla sottoscritta. Al mio successivo invito a rientrare in classe, srotola dalla soglia della porta un tappeto di linoleum (avanzato dai lavori di riqualificazione dell'aula) ed entra in classe con una marcia trionfale, acclamata dalla classe.
***
N. ricompare a lezione dopo un mese, senza quaderno!
***
F. esce alle 10.25 accompagnato dai Carabinieri.
***
L'insegnante T. alla quarta ora trova la classe con le avvolgibili chiuse e i banchi rovesciati.
***
Gli alunni entrano in classe eseguendo un «trenino della felicità» e causando allegria tra i compagni.
***
L'alunno C. decide di cominciare la lezione di biologia entrando dalla finestra.
***
L'alunno è entrato in aula, dopo essere stato per 20 minuti al bagno, aprendo la porta con un calcio; ha fatto una capriola e ha puntato un'immaginaria pistola verso l'insegnante dicendo: «Ti dichiaro in arresto nonnina!».
***
C. chiede di uscire alle ore 8.20 per fare fotocopie. Rientra alle 9.38.
***
Gli alunni T. e P., durante l'ora di elettronica con la scusa di andare in bagno, si allontanano dall'istituto per andare a vedere la tappa del Giro d'Italia che passa in una strada attigua. Finita la corsa, tornano in aula facendo finta di nulla.
***
Alle 11.45 gli alunni M., D. e S. non sono in classe. Rientrano alle 11.55 l'uno a cavalcioni dell'altro.
***
L'alunno D., poco esperto della linea dei mezzi pubblici urbani, è stato trasportato oltre il nostro istituto, giungendovi alle ore 8.16.
***
F. non ha sentito l'intervallo di entrata, sente solo quello di uscita.
***
L'alunno I. esce furtivamente dalla classe, credendo di essere invisibile, per recarsi al wc.
***
L., V. e E. al suonare della campanella si catapultano fuori della porta mentre io sto ancora spiegando.
***
Q. esce da scuola alle ore 9.30 prelevata dal padre (così pare!!!).
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La classe avvisa l'insegnante il giorno prima di un'assenza collettiva per una gita al mare. L'insegnante non ci crede e si ritrova il giorno dopo da sola in classe.
La classe è convocata dal preside.
***
T. esce alle ore 11.12 senza l'autorizzazione del docente sostenendo di voler rientrare a casa. (Nota annullata, è rientrato)
T. esce alle 12.25 perché deve effettuare cure mediche.
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F. esce dalla classe alle 12.25 per andare al bagno ma alcuni suoi compagni lo notano al bar intento a consumare un gelato in compagnia di una ragazza.
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Gli alunni B., S., C., R., C., G., N., N., C., M., R. e S. rientrano in blocco alle 8.05; T. e V. alle 8.08; B. alle 8.10; B. alle 8.13 e poi se Dio vuole basta...
***
L'alunno G. si addormenta in classe. Lo invito ad andarsi ad accasciare in corridoio.
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L'alunno M. dorme in classe con disprezzo.
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L'alunno E. viene ritrovato nell'armadio a dormire. Lo stesso si giustifica dicendo che voleva fare uno scherzo al professore, ma aveva dormito poco durante la notte, quindi l'attesa l'aveva fatto addormentare.
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L'alunno C. si addormenta durante l'ora di biologia con la testa nello zaino.
***
B. dorme in classe e risponde in modo poco educato al mio invito a una maggiore attenzione.
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L'alunno A. dorme in classe durante l'ora di storia e, quando svegliato, rovescia i banchi ed esce dall'aula.
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S. dorme in classe sdraiato sulla bandiera della Cgil.
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L'alunno C. si addormenta durante l'ora di diritto dopo aver chiesto il permesso all'insegnante.
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Il ragazzo dorante la lezione di algebra mi dice di abbassare la voce perché non riesce a dormire e quando gli dico di andare dal preside a causa della sua insolenza esce dalla classe bestemmiando e aprendo la porta con un calcio. Al suo ritorno, alla mia domanda: «Sei andato dal preside?» risponde «No, sono andato a pisciare».
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P. sbadiglia a vanvera.
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Espello l'alunno G. per ripetuto e patente spalancamento del cavo orale durante l'ora di latino.
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La classe scappa dall'aula alle 8 e 35 dopo aver visto il sottoscritto distribuire il compito di calcolo e statistica.
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Alle ore 10.02, dopo aver fatto l'appello, constato che l'aula è deserta.
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Tutta la classe è assente tranne l'alunna M. Alle ore 8.10 M. chiede di andare in bagno, esce con lo zaino e non fa più ritorno in classe. Abbandono la classe per mancanza di studenti a cui fare lezione.
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F. mandato in bagno fa perdere le sue tracce.
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Mi accorgo alle 13.30 che a poco a poco la classe si è svuotata: 16 alunni su 22 sono fuori con la scusa di essere in bagno. Mi viene il sospetto che mi abbiano mentito quando una bidella ne trova alcuni a giocare a pallone in giardino e altri alle prese con una macchinetta delle merendine.
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Alle ore 10.30 L. chiede di andare ai servizi. Non fa ritorno. Si teme abbia lasciato l'edificio.
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La professoressa si rivolgeva alla classe cercando volontari per l'interrogazione e alla domanda: «Chi vuole uscire?» l'alunno N. rispondeva «Io» per poi uscire dalla classe e non fare più ritorno.
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N. e S. sono al bagno da 52 minuti. Non ho alcuna notizia sulla loro sorte.
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Le alunne T., A. e V. scomparse dalla palestra durante l'ora di educazione fisica sono state ritrovate mezz'ora dopo presso i tavoli di Calcio Balilla dell'istituto adiacente a tifare rumorosamente una partita.
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L'alunna S. all'invito a uscire (per l'interrogazione) esce dalla classe. Si ripresenta alla fine dell'ora chiedendo se l'interrogazione è andata bene.
***
Ho chiesto a F. di chiudere la porta: questo si è alzato, è uscito dall'aula e ha chiuso la porta.
***
L'alunno A. sparisce dall'aula e viene sorpreso in aula magna a guardare i mondiali di calcio.
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A., D., B. e M. durante il cambio dell'ora si imboscano nei parcheggi... ho finalmente capito l'origine dei loro ritardi.
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È stato ritrovato alle ore 9.55 l'allievo R. sul terrazzo dell'ultimo piano mentre prendeva il sole. Essendo segnalato sul registro come assente, viene allontanato dall'istituto.
***
Durante il cambio della terza ora ho trovato l'alunno F. nel cortile della scuola a fumare. A seguito del mio invito a rientrare in classe per seguire la mia lezione l'alunno mi ha risposto: «Prof., mi chiami solo se ha bisogno».
***
Facendo l'appello e notando l'assenza dell'alunno P., mi viene detto dall'alunno G. di non preoccuparmi.
Quest'ultimo estrae il portafoglio, lo apre, e simulando di parlare a una terza persona urla: «Scotty, teletrasporto!».
Con fragorosi effetti sonori fatti con la bocca, l'alunno P. fuoriesce dall'armadio.
***
L'alunno S. è assente alla mia lezione (italiano) nonostante la presenza accertata nell'istituto. Viene visto prendere il caffè con le bidelle.
***
L'alunno O. entra dalla porta ed esce dalla finestra.
***
Nonostante le numerose ricerche per l'istituto, l'alunno M. risulta disperso.
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L'alunno M. e l'alunno S. lasciano la classe senza permesso. S. torna dopo un'ora, M. non è più tornato.
***
D. rientra dall'intervallo alle 11 e 26 per riuscire alle 11 e 30 senza fare più ritorno.
***
T., T. e B. escono per andare in bagno. Ma in realtà dove sono?
***
Entrando in classe vedo S. uscire dalla finestra.
***
La classe è ammonita dalla sottoscritta per essersi dileguata nell'ora di francese in seguito a un mio ritardo dovuto a motivi di servizio. Sulla lavagna hanno inoltre scritto: «Sarebbe stato bello se lei fosse stata qui».
***
L'alunno O. viene temporaneamente allontanato dalla classe e nel momento in cui deve rientrare sembra sparito. Viene trovato una ventina di minuti dopo con le cuffie auricolari in una zona della scuola ormai caduta in disuso.
***
Gli alunni della classe VB nascondono tutti i cestini delle aule del piano per poi farli ricomparire a distanza di sei mesi.
***
D. è giustificato per il 7 ma oggi è l'8 aprile! Dov'è D.?
***
T. non è presente in classe dopo l'intervallo.
T. non è più rientrato in classe.
***
L'ora concessa alla IG per l'assemblea di classe è stata utilizzata dagli alunni per lasciare la scuola.
***
La professoressa L. deplora improvvise «epidemie» in concomitanza con l'inizio delle interrogazioni.
***
L'alunno V. dopo essere stato invitato a uscire dalla classe rientra senza dare una motivazione, e alla richiesta del docente, afferma con un tono di voce inappropriato che la bidella lo ha cacciato dentro perché doveva finire di lavare il pavimento.
***
L'alunno V. butta giù la porta dell'aula 5, dicendo di essere lo sceriffo.
Viene sospeso dalle lezioni per giorni 7 con obbligo di frequenza.
***
L'alunno T. irrompe nella classe IIIA augurando buon lavoro.
***
L'alunno G. dopo numerosi richiami viene allontanato dall'aula.
Dopo 5 minuti viene rinviato in classe dalla bidella perché disturbava in corridoio.
***
Sì fa presente agli showman dell'allegro ingresso ballato e cantato che la prossima sede dell'esibizione sarà la vicepresidenza.
***
L. entra in classe rotolando, seguito da F. che saltella sui un piede solo e infine da R. con un paio di maracas in mano.


12. Simulazioni di guerra


L'alunno V. lancia palline di carta bavose con una fionda rudimentale, ma efficace.
***
L'alunno I. è pericoloso per l'incolumità della classe.
***
L'alunno N. durante la lezione finge di essere un ostaggio e viene violentemente malmenato dai compagni che fingono, con abili travestimenti, di essere integralisti islamici.
***
Ammonisco la classe per aver effettuato una simulazione di guerra, lanciando carte, bottiglie e oggetti vari e colpendo volontariamente e più volte la mia persona. Chiedo rinforzi dalla presidenza.
***
L'alunno M. incita la classe a una crociata contro gli «infedeli», da lui denominati, della classe accanto. Inoltre si offre volontario di fare come ariete e sfondare la porta. Alle mie richieste di smetterla, mi risponde:«Dio lo vuole».
***
L'alunno N. durante il compito in classe lancia improvvisamente e senza motivo lo zaino, rischiando di ferire una compagna.
***
L. durante l'ora di inglese lancia una moneta calda a C., che per raccoglierla ovviamente si brucia.
***
Un oggetto volante non identificato proveniente da non si sa dove e lanciato da non si sa chi colpisce in fronte A.
***
C. si rotola in mensa lanciando spinaci.
***
D. lancia sulla cattedra monete da 2 e 5 centesimi minacciando l'incolumità dell'insegnante.
***
La mia cattedra è da qualche minuto il bersaglio di un gruppo di non identificati alunni. Piovono gomme, cancellini e quant'altro.
***
L'alunno S. si riferisce alla professoressa come se fosse un generale tedesco (Fuhrer).
***
La classe con cori popolari insulto il bidello G. che per vendetta li rincorre per il corridoio urlando e agitando (in maniera pericolosa) la scopa.
***
Durante un duello di pezzi di gomma tra due allievi il prof. si accorge e ne rimprovera uno solo. Questo, per protesta, ora si tira gommini da solo.
***
Durante l'ora di laboratorio, l'alunno N. gioca al PC con un gioco di macchine di dubbio gusto, il cui scopo consiste nell'investire e mutilare i pedoni, chiamandomi ad alta voce per farmi vedere come secondo lui sarà la fine che farò non appena sarà in possesso della patente.
***
C. minaccia l'insegnante di sistemi (dice: «Ti do fuoco alla macchina»).
***
Al mio invito a tenere un comportamento più disciplinato. F. e G. cominciano a rivolgersi a me sull'attenti, gridando, e con l'appellativo «Signore». Invitati a uscire dall'aula mi salutano militarmente ed escono marciando.
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L'alunno A. minaccia di far saltare in aria la scuola con tutti i docenti dentro, eccetto il preside, per evitare provvedimenti disciplinari.


13. Varie ed eventuali


Può anche il docente usufruire dell'autorizzazione a uscire, visto che non può svolgere attività didattica?
***
Suo figlio guarda fuori dalla finestra spaventando i passanti.
***
La classe mi ruba per l'ennesima volta una biro Bic.
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Alle mie parole: «Ora analizziamo la frase "Il bambino cresce"» l'alunno S. si è alzato in piedi e ha gridato: «Plasmon!».
***
L'alunno C. lancia grosse gomme da un capo all'altro della classe.
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L'allievo V. si concede il lusso di lanciare urla in classe, dopo aver tenuto un comportamento scorretto per tutta l'ora.
***
Gli alunni disturbano la maestra mentre telefona.
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G. e L non vanno lasciati incustoditi.
***
La sottoscritta professoressa E. segnala la progressiva scomparsa dei pannelli di gesso che compongono il soffitto, sempre più somigliante a una scacchiera.
***
Qualcuno della classe riscalda la maniglia della porta nel tentativo di abbrustolire la mano del professore.
***
E. gode della malasorte altrui.
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A. mente sapendo di mentire.
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Si avvisa che gli alunni della IIA passano tra di loro uno strano sacchettino trasparente contenente catarro.
***
La classe sostiene che gli zaini abbiano messo le gambe e siano saltati da soli fuori dalla finestra.
***
Gli alunni W. e O., dopo che ho mandato fuori dalla porta l'alunno M., mi supplicano di mandarli con lui a fargli compagnia.
***
D. canta ad alta voce «Romagna mia» saltellando per la classe.
***
L'alunno B. lancia oggetti fuori dalla finestra e F. li recupera saltando fuori.
***
F. canta canzoni sotto richiesta durante le spiegazioni di matematica.
***
Gli alunni S. e T., durante la mia lezione, sottraggono all'alunna Z. il suo braccialetto. Quest'ultima, dopo aver manifestato il suo disappunto e aver tentato senza successo di riappropriarsene, cambia atteggiamento e collabora, ridendo, al lanciò dell'oggetto da una parte all'altra della classe.
***
Oggi, 21 marzo, 19 alunni su 25 si presentano in classe senza i compiti di disegno, e al mio sdegno, replicano apostrofando come «secchioni» gli studenti che diligentemente hanno svolto le tavole assonometriche. Questa classe è irrecuperabile.
***
L'alunno D. cerca di frodarmi.
***
L. tenta di prendermi in giro.
***
M. per l'ennesima volta è completamente impreparato in storia. Inoltre si burla della sottoscritta rispondendo che l'antica Roma si trovava al Polo Nord.
***
Z., come al solito, è tutta presa da vacui chiacchiericci che la pongono a distanza siderale da ciò che si sta facendo in classe.
***
P., nonostante i numerosi richiami, continua a tenere una conversazione da salotto con il vicino di banco. Gli mancano solo i pasticcini con il tè. Si provvederà quanto prima, compatibilmente con le finanze scolastiche.
***
M. ha modificato (male) il proprio voto sul mio registro mentre mi assentavo per rispondere a una telefonata.
Ritengo la cosa gravissima.
***
F., S. e De C. continuano a presentarsi in classe senza materiale scolastico.
S., addirittura, sostiene che preferisce spendere i suoi soldi per le figurine.
Lascio alla preside commenti e provvedimenti.
***
A F. manca la creanza che è la base dell'educazione. Infatti mentre spiego ascolta musica con il proprio apparecchio munito di cuffie e sgranocchia pistacchi. Ovviamente non sente i miei richiami.
***
Gli alunni G., T. e R durante la lezione si alzano senza permesso e si mettono a ciondolare dalla finestra salutando il professore di ed. fisica nel parcheggio delle automobili dei miei colleghi.
I suddetti alunni saranno invitati a fare un saluto in presidenza.
***
F. dall'inizio della lezione in cui supplisco la prof. S. ride fragorosamente, suppongo a causa della mia balbuzie.
Mi è veramente difficile proseguire la didattica.
***
S. sta urlando in classe. Non comprendo cosa voglia comunicare. Alla mia richiesta di smettere strilla con se possibile ancor maggiore veemenza. È evidente l'impossibilità di proseguire la lezione. Chiedo venga allontanato dalla classe almeno fino al momento in cui non abbia risolto i suoi problemi di esibizionismo.
***
L'alunno L. finge di essere epilettico per ottenere un voto più alto.
***
L'alunno R. danneggia entusiasticamente le strutture della scuola.
***
Gli alunni P., L., B. e D. disturbano la lezione spostando e facendo volare oggetti per la classe con un filo invisibile.
Addirittura il registro di classe è stato tirato via dalle mani della sottoscritta mentre si apprestava a firmare l'ora di lezione.
***
Gli alunni C., P. e G. sfuggono alla sorveglianza.
***
Gentile Signora, la prego di ricordare a G. che la classe non è una «fiera» dove potersela spassare a piacimento.
***
Nonostante i ripetuti tentativi, la classe IIIE non è riuscita a demolire l'istituto ma ha disturbato l'intera scuola.
***
La classe fischia tranne A. perché assente.
***
Dopo il suono della campanella, che segnala l'inizio della ricreazione, l'alunno D., per giustificare la sua gioia, sbatte ripetutamente la sedia sul banco.
***
L'alunno O. si distrae di nascosto.
***
L'alunno P., stremato dall'ora di matematica, viene allontanato dall'aula per riprendere forze.
***
L'alunno F., dopo aver divelto un banco, si autoproclama Uomo Roccia. Poi, con tono irriguardoso, minaccia di trasformarmi nella Donna Invisibile qualora lo dovessi interrogare.
Urge colloquio con i genitori.
***
E. minaccia il professore dicendo di aspettarlo fuori a fine lezioni. Quando E. ha visto che il sottoscritto si è presentato regolarmente all'appuntamentoè scappato a gambe levate.
***
T. e A. sono sorpresi a raschiare l'auto della prof. T. con dei temperini.
Verranno presi seri provvedimenti.
***
L'alunno F. comincia a lavorare alle 11.50. Smette subito per divertirsi a preparare e lanciare palline di carta alla classe.
***
La cattedra non è dotata di pista di atterraggio per aeroplanini di carta.
***
La classe è costretta a seguire la lezione di matematica in un'altra classe perché la IE risultava inagibile quando la bidella è entrata per pulirla ieri.
Si richiede l'intervento della preside.
***
V. è espulso dall'aula secondo l'art 18, comma 3, paragrafo 2, per indisciplina.
***
Suo figlio L. è rimasto nascosto dietro l'anta dell'armadio della classe per quasi tutta l'ora, in bilico sul bordo di una sedia; il suo obiettivo era saltare l'interrogazione di tecnica, ma scoperto è stato interrogato. Esito: insufficiente.
***
Siamo in terza media, e dopo otto anni di scuola l'alunno P. non ha ancora imparato ad alzarsi dal posto senza far cadere il banco.
***
La classe IVD piange appena entro in classe.
***
L'alunno P. viene espulso dall'istituto per una settimana, perché attuava uno scambio di persona col suo gemello, che apparteneva a un altro istituto.
***
Durante le due ore di assemblea di classe concesse alla VE per eleggere i rappresentanti, risultano eletti Maradona con 23 voti e Franco Califano con 7.
***
T. ha sputato sulla mia auto.
***
Gli alunni mi deridono chiamandomi fattucchiera.
***
L'alunno S., dopo aver scrutato con attenzione la verifica di storia, scrive a ogni domanda la seguente frase: «Mi avvalgo della facoltà di non rispondere».
***
Ignoti elementi della classe IIIA hanno impiccato al telaio della porta del bagno delle ragazze una colomba trovata assiderata sulle scale di emergenza esterne all'edificio. Chiedo che vengano presi provvedimenti per punire il macabro senso dell'umorismo della classe.
***
Gli alunni L. e C. cercando un buon posto dove nascondere lo zaino del compagno F. lo appendono al semaforo stradale a 50 metri dalla scuola. Accortosi dello scherzo F. va a riprendere il suo zaino e al suo rientro trova una professoressa per niente contenta che sia uscito dalla scuola senza permesso.
***
L'alunno I., evidentemente non soddisfatto dei propri voti, mi sottrae il registro sotto gli occhi per cambiare le proprie valutazioni (in penna), salvo poi restituirmelo con un sorriso.
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L'alunna C. ha insinuato che la cosa che pesa di più nei miei discorsi è l'alito.
Chiedo ai genitori un immediato colloquio.
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La classe si deve fermare in orario non scolastico a sistemare l'aula. È presente inoltre nell'armadio un segnale stradale di proprietà del comune.
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L'alunno M. nonostante i reiterati inviti a smetterla, continua a confondere le idee alla classe enunciando una sua teoria, secondo la quale le onde non sono altro che ellissi.
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L'alunno S. durante la quarta ora finge di svenire e pretende di avere acqua e zucchero per risolvere il mancamento.
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Il comportamento di F. esula dalle manifestazioni positive dal punto di vista macroscopico.
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Oggi facendo l'appello ho notato un viso sconosciuto in classe, che presentava trecce e trucco pesante. Alla mia richiesta di spiegazioni l'individuo in questione, con voce palesemente maschile, si è presentato come «una nuova alunna», - ma successivamente si è rivelato essere il ragazzo dell'alunna D. Il soggetto, per altro non appartenente al nostro istituto, è stato espulso dalla scuola, e si spera non si presenti più a farci dono del suo incomparabile umorismo.
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Durante la lezione di musica la classe oscilla.
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L'alunno S. viene allontanato dalla classe a causa del suo comportamento, nascondendosi prima dietro i giubbotti e affermando poi di aver trovato il mondo di Narnia.
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L'alunno A. alla consegna delle verifiche di inglese allega alla sua verifica 10 euro.
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Devo segnalare un movimento troppo veloce dell'alunno C.
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L'alunno B. è invidioso del docente.
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Il compito dell'alunno A. viene annullato in quanto nella brutta copia è evidente la scritta «Come si fanno quelle con la radice sotto?» e la risposta di E., sua vicina di banco, tra l'altro sbagliata.
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L'alunno D. interrompe la lezione di matematica domandando al sottoscritto quanti abitanti ha l'Asinara.
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L'alunna E. durante l'interrogazione di scienze sul corpo umano, non riuscendo a esprimersi con i termini adatti, non avendo studiato, prende spunto indicando me stessa, con parole poco accettabili per il rispetto personale.
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Gli alunni F. e A. effettuano bagarinaggio per l'istituto rivendendo le piante destinate alla beneficenza a prezzi maggiorati.
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In data 5 aprile segnalo di aver trovato nel registro di classe una foto pornografica di elevato squallore morale.
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I. finge un'allergia ai pollini e starnutisce rumorosamente in continuazione.
La recita gli riesce malissimo, il disturbo invece è insopportabile.
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L'alunno A. dopo aver chiuso accuratamente la porta della classe minaccia di non far uscire nessuno senza nomination e televoto. Saranno presi seri provvedimenti.
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A. e P. intonano una canzone («Romagna mia») mentre l'insegnante detta il compito di Dante.
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L'alunno R. durante la spiegazione di educazione sessuale fa esempi disgustosi.
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L'alunno B. alla mia domanda: «Cosa devo fare per attirare la tua attenzione?» risponde con un volgare: «Si spogli!». La classe esplode in un boato.
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E. insinua che il professore non abbia mai visto film a luci rosse.
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Il compito di greco di G. mi è stato consegnato in bianco se si esclude un'irriverente vignetta in cui compare la sottoscritta senza vestiti abbracciata al signor preside. È evidente che, pur sapendo non essere recuperabile la propria insufficienza nella mia materia, il G. continua a mancarmi di rispetto.
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P. ride, sorride, irride.
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L'alunno F. insiste nel chiamarmi zio, accusando crisi di pianto e ripetendo continuamente di volersi trasferire a casa mia. Sì richiedono seri provvedimenti al fine di porre fine a queste manifestazioni indecenti.
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Le tendenze sessuali del sig. preside questa mattina sono state l'argomento principale della mia lezione di chimica. Il sottoscritto non è disposto a perdere altro tempo in tale discutibile maniera.
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Dopo l'ora di chimica in laboratorio, l'alunno F. passa dinnanzi alla cattedra e, simulando uno starnuto, fa fuoriuscire dal suo naso un pezzo di fegato di coniglio, precedentemente utilizzato per un esperimento, imbrattando il registro di classe.
Sì richiedono provvedimenti.
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T., fingendo di voler verificare il risultato della prova di italiano, si è avvicinato alla cattedra per poi urlarmi tremendamente in un orecchio.
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L'alunno L. al mio ingresso in classe viene trovato con la porta in mano.
Incapace di metterla a posto mi sollecita ad assumermi questo compito. La classe scoppia in una sonora risata.
Quando la porta viene aggiustata L. la toglie di nuovo.
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Gli alunni F. e P. simulano un incontro tra spacciatore e cliente durante l'ora di scienze della terra, mostrando un dado per cucinare e suppongo della farina; invitati ad uscire dall'aula, escono dalla finestra e stanno nel cortile della scuola per qualche minuto. Non mi spiego i loro comportamenti e ho messo un 3 a entrambi. Al momento attuale la media di F. è del 7 quando invece avrebbe avuto 9, mentre quella di P. è del 2 anche se con quest'ultimo voto la sua situazione non è cambiata. Spero serva di lezione a entrambi.
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L'accendino di O. cade per terra provocando scintille e spavento.
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L'alunno S. si è presentato in classe con 1.000.000 di lire in biglietti da 50.000. Dopo aver disposto le banconote a ventaglio si pavoneggia con i compagni della sua ricchezza smodata. La somma di denaro è stata ritirata nonostante la ritrosia dell'alunno e consegnata al preside che provvederà a contattare i genitori al più presto.
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L'alunno U. sostiene di saper spiegare meglio della sottoscritta.
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T. risponde: «Che palle» all'ennesimo invito della professoressa a stare seduto con tutte e quattro le zampe della sedia per terra.
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Con la scusa delle decorazioni natalizie gli alunni hanno sistemato acuminato agrifoglio sulla sedia della cattedra, e inoltre hanno appeso al ritratto di Ciampi due pezzetti di filo dorato locati sulle sopracciglia dello stesso. Durante la lezione la classe ha continuato a bersagliarmi per mezzo delle numerose palline di Natale avanzate dalla decorazione dell'aula; al mio rimprovero C. mi ha replicato che a Natale sono tutti più buoni tranne me che resto stronzo come sempre, incitato da tutta la classe con urla e applausi.
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C., pure richiamato, ride sguaiatamente durante le spiegazioni dell'insegnante.
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La classe mi guarda con aria di sfida.
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L'alunno R. mi ha apertamente sfidato ad annusargli le ascelle.
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L'alunno T. dopo la consegna del pagellino da far firmare ai genitori lo riconsegna firmato 2 minuti dopo.
Sospetto che la firma non sia autentica.
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L'alunno N. viene sospeso dalle lezioni per giorni 5 per avere insultato il preside, la scuola tutta e i professori indicandoli come una massa di buffoni.
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M. si rifiuta di partecipare al compito in classe definendolo «una pagliacciata».
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La classe mette in dubbio la validità dei miei studi, sostenendo che la sottoscritta abbia comprato la laurea.
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L'alunno G. si permette di dire che le cose che dico non stanno né in cielo né in terra.
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L'alunno E. invita la professoressa a uscire dall'aula.
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L'allievo C. consegna il compito in classe di autori greci (nel quale doveva sviluppare il tema «La concezione del tempo per Mimnermo») completamente in bianco, eccezion fatta per un'assurda riproposizione del testo di una canzone («Tempo») di un certo Jovanotti, il tutto corredato da una sua enorme firma sul retro del foglio.
Essendo palese l'intento irrisorio del C. nei confronti del sottoscritto, richiedo seri provvedimenti disciplinari verso lo stesso.
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L'alunno F. afferma che qualora il sottoscritto dipinga la propria testa di rosso, la renderebbe molto simile a una boa.
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L'alunno Z. si scioglie ripetutamente i capelli per dimostrare al sottoscritto che lui li ha e io no.
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N. pensa di vivere nel mondo dei più furbi.
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P. mette in ridicolo la professoressa disegnando alla lavagna le sue presunte teorie evoluzionistiche e chiedendo in modo arrogante e indisponente alla stessa docente di disegnare il punto preciso nel quale spuntò all'uomo l'anima, differenziandolo dagli animali.
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L'alunno T. mi chiude il libro in faccia, dichiarando totale disinteresse per la mia materia. Il suo atteggiamento è a dir poco incomprensibile.
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O. invita l'insegnante ad andare «a raccogliere pannocchie».
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D. interrogato non si alza dal posto e per protesta sputa per terra.
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Entrando in classe, trovo T. seduto alla cattedra e mi viene chiesto di sedermi al suo banco perché vuole spiegare alcune cose sull'anatomia. Inaudito.
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Gentile signora, sono consapevole che suo figlio è desideroso di crescere, ma salire sui banchi dell'aula non è il modo più idoneo per farlo.
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T., L. e Z devono ancora imparare a distinguere i gioco dalla lezione e il cortile dall'aula.
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Non sento il silenzio di quelli che stanno zitti.
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L'alunno T. alla richiesta di vedere i suoi genitori risponde con arroganza «Le porto una foto».
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Dopo aver fatto scena muta durante l'interrogazione di geografia astronomica. V. chiede di avvalersi dell'aiuto del pubblico.
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L'alunno E. (tunisino ndr.) continua a ripetere la parola «ano» poiché B. l'ha convinto che significhi «dito».
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L'alunna B. alla domanda: «Quali personaggi viventi o del passato stimi di più?» risponde: «Le veline».
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L'alunno S. ha storpiato il nome del re Salomone in re Salamino. Non contento della bravata, lo ha storpiato nuovamente in re Prosciuttino, ed è stato espulso dalla classe. In questo momento è dietro la porta che esclama «Avanti il prossimo.», fingendosi salumiere.
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Gli alunni B. e S. dopo l'ordine del sottoscritto: «Prendete la porta e andatevene dal preside», scardinano la porta e la trasportano fino in presidenza dicendo al preside che li ho costretti io a farlo.
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L'alunno C. dopo essere stato intimato di prendere la porta e uscire, la scardina e la porta con sé in corridoio.
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Durante l'ora di supplenza gli studenti C. e F. della classe VB. a me sconosciuti, fanno irruzione in classe mostrando una pistola giocattolo indistinguibile da una vera e un tesserino con la scritta «Polizia», e cominciano a chiedere i documenti ad alcuni studenti e al sottoscritto, che viene altresì fatto alzare in piedi e perquisito. Successivamente asseriscono di dover accompagnare in questura gli studenti S. e V., e li conducono seco fuori dall'aula. Nel corridoio i sedicenti agenti vengono tuttavia identificati come studenti da un bidello e accompagnati in presidenza.
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Alle ore 12.45 la classe intera è al bagno. Allertato il vicepreside che provvede a recuperare gli alunni, tutti sostengono di avermi chiesto di uscire e che io abbia assentito a ciascun alunno.
Rimango sconcertato.
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Censuro il comportamento dell'alunno G. relativamente ai fatti accaduti il 17 febbraio: lo studente si è mascherato da donna durante l'interrogazione di un compagno e ha assunto posture provocanti. Tutto ciò è inaccettabile.
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La classe, all'invito metaforico di proseguire nei ragionamenti didattici con un «Avanti ragazzi», avanza rumorosamente e stupidamente con banchi e sedie. All'invito a «retrocedere sui propri passi» (anche questa affermazione chiaramente retorica), la classe ancora più rumorosamente e stupidamente retrocede con banchi e sedie. Chiedo intervento direzionale.
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L'alunno C. viene richiamato in presidenza per avere firmato un documento bibliotecario con lo pseudonimo Totò Schillaci.
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L 'alunno cinese H. entrato oggi a far parte della classe, viene messo in banco con l'alunno P. per tentare di farlo subito integrare. Suonata la ricreazione l'alunno P. fa capire al nuovo arrivato che le lezioni sono finite e questo va a casa. Al rientro in aula la sottoscritta chiede a P. dove sia H. e si sente rispondere: «Boh, non sono mica la sua balia». Alla domanda:«Non si sarà mica perso?» l'alunno risponde: «Embè, so' un miardo i cinesi, che se ne perde uno sti cazzi».
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Quando la sottoscrìtta pronuncia la parola «countdown», la classe intona ininterrottamente una canzone che la contiene.
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Durante la mia lezione di inglese ogni qualvolta io pronunci la parola «full» la classe incomincia a prendersi a schiaffi sul collo a vicenda. La situazione è insostenibile.
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L'alunno F. interrogato sulla lezione risponde parlando di Juventus e Inter.
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L'alunno P. ha ammazzato una mosca con il foglio del compito in classe.
In seguito a questo evento, l'intera classe si è alzata in piedi e ha improvvisato una processione per rendere omaggio all'insetto ucciso. Al mio ordine di tornare immediatamente ai loro posti, mi è stato obiettato di non avere sensibilità nei confronti dei morti.
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L'alunno L. fa passare ai compagni un biglietto non affatto simpatico contenente una vignetta che scherza sulla morte del cane del compagno N.
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L'alunno E. nonostante si trovi da poco in IIIB si è ambientato fin troppo, insultando pesantemente il sottoscritto e i compagni.
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L'alunno A. ha rinchiuso i bidelli nel bagno.
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L'alunna I. a causa della sua contagiosa assurdità emotiva rende impossibile il proseguimento della lezione di diritto economico.
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B. ha toccato il fondo e rimane chiuso dentro l'armadio fino alle 13.16.
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L'alunno E. e l'alunno M. chiedono al compagno B. se il suo libro sappia volare. Alla risposta scherzosamente affermativa di quest'ultimo scagliano lo stampato giù dalla finestra che dà sulla strada. Dopo un volo di circa cinque metri, il libro si schianta contro un'auto parcheggiata e ne attiva la sirena dell'antifurto.
Purtroppo per loro l'auto è del preside, dal quale li ho appena mandati a colloquio.
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L'alunno D. riesce a essere elemento di disturbo per la classe anche quando non è presente a lezione.
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R., mentre il sottoscritto è momentaneamente assente dall'aula, canta, urla e sbraita fino a farsi sentire dai ricoverati della casa di riposo posta a trecento metri dalla scuola. Qualcuno mi aiuti a strigliare la ragazza. Grazie.
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L'alunno C. nell'ora di scienze continua a sostenere che la terra è piatta e che Galileo doveva suicidarsi.
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In questa classe si trascorre il tempo, per iniziativa di qualche narciso egocentrico e sfaticato, a togliere dalle pareti ciò che è espressione di divismo.
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R. tenta di ciclopizzare l'occhio docenziale.
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L'alunno T. festeggia l'arrivo della neve con canti e balli natalizi.
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Gli alunni D. e A., durante il giorno della Festa della donna, salutano me professore con un secco: «Auguri» in tono serio. Li sbatto fuori e dopo 30 minuti li richiamo ma non sono presenti. Ritornano dopo 10 minuti con un panino e una scatola di cioccolatini, che regalano a me. Richiedo 5 giorni di sospensione più colloquio con i genitori in presenza del preside.
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Durante l'ora di filosofia la classe stenta a credermi.
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L'alunno M. ha bagnato il sottoscritto di spumante per festeggiare la promozione della squadra di calcio di S. A. Abate in serie D.
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Durante la lezione compaiono pezzi di prosciutto e insalata sulla finestra, che non erano presenti al mio arrivo.
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L'alunna G. urlava e cantava, ballando sopra la cattedra, insulti alla prof. di informatica, assente per malattia, con cui la classe aveva un compito. È stata allontanata per le ore successive. È rientrata dopo due ore dicendo di avere finito i soldi per i caffè e le sigarette. Alla richiesta di uscire dall'aula ha richiesto all'insegnante lire 5.000 per l'acquisto di almeno un pacchetto di cicche da dieci.
Si richiede colloquio urgente e immediato con i genitori.
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A. lascia l'aula prima dell'orario di uscita dopo aver fotografato la lavagna con il cellulare, sostenendo che avrebbe riesaminato la lezione a casa sua.
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L. durante l'ora alternativa a religione è stato scoperto in aula dal professore mentre faceva telefonate a centralini erotici. L'intero ammontare della bolletta relativa a tali chiamate sarà a suo carico, inoltre il ragazzo è sospeso con obbligo di frequenza per i giorni 10 e 11.
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Gli alunni V., P., R. e S. svolgevano il questionario assegnato per mezzo del lancio di un dado.
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L'alunna Q. viene ripresa perché è in classe con auricolari e lettore cd, sostenendo di avere l'apparecchio acustico.
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A. è sorpresa, durante l'interrogazione di matematica, a suggerire all'interrogato con cartelloni.
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Gli alunni G., S, E. in ultima fila votano gli interventi dei compagni con delle palettine numerate artigianali.
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C. si soffia il naso con il foglio su cui si era segnato le formule per il compito in classe di matematica, onde evitare alla sottoscritta di sequestrarlo e quindi vedersi annullata la prova.
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Gli alunni N. e G. entrano in classe con una maglia avente la scritta: «Io ho votato Barabba».
Gli alunni sono stati invitati a esprimere le loro opinioni dal preside.
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Incurante dei miei richiami, R. continua a urlare: «Savoia» durante la mia ora di lezione.
Non ne posso più.
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L'alunno V. durante l'intervallo intrattiene dalla finestra dell'aula gli alunni dell'istituto imitando Benito Mussolini, munito di fez e camicia nera presentando una dichiarazione di guerra all'istituto che sta dall'altra parte della strada.
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L'alunno G. prosegue a incitare la classe a votare uno schieramento politico, terminando la frase con «mettetevelo in testa».
Sì richiedono provvedimenti disciplinari.
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Dopo attente osservazioni sono giunto alla conclusione che la classe è composta principalmente da scemi.
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Perché viene a scuola M.?
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E. ride ride e ride.
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La classe IIE è un attentato al mio udito e alla mia salute mentale.
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La classe IIE, in linea con le altre classi del corso, assomiglia sempre più a un autogrill di basso livello.
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L. tratta il suo insegnante di musica come un cameriere.
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In classe qualcuno fischia in maniera assordante. Non so più che fare.
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È incredibile ma siamo costretti a parlare con sordi che non vogliono sentire.
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Solo 7 alunni su 19 hanno eseguito gli esercizi assegnati (le scuse sono variegate).
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Il mio ruolo di insegnante in IE è equiparato a quello di un soprammobile. Gli alunni si disinteressano della mia presenza e pensano ai fatti loro. Per il sottoscritto è avvilente.
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La classe finge che io non esista.
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L'alunno G. durante la lezione di comunicazione marketing mi ha colpito alle spalle con un aeroplano di carta Fabriano 6. L'improperio espresso da me medesimo al momento dell'impatto è da ritenere comunque ingiustificato.
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Perda le speranze su suo figlio, in quanto non fa un tubo, non gli frega della materia e costantemente chiede di uscire a fumare. Consiglio di iscriverlo a ragioneria, dove passano tutti.
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Questa classe è come un frutto senza succo, è inutile sprecarci del tempo..
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La lezione viene interrotta per palese disinteresse della classe.
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La classe mostra un tale disinteresse per le lezioni che nessuno ha portato il libro di testo.
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Le minacce proferite da S. nei miei confronti (per essermi permessa di fare una verifica a sorpresa su Kant) mi lasciano allucinata.
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Avendo studiato per diciotto anni (e mi aggiorno tuttora) non posso tollerare il comportamento di N. che a ogni mia affermazione sulla materia insegnata esclama: «Non sono d'accordo!» senza poi avere nessun argomento con cui motivare le sue continue uscite, rallentando così pesantemente il programma.
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Il presente registro è nuovo perché quello precedente è stato fatto sparire a causa delle troppe note disciplinari ricevute dalla classe.
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Anche oggi come ogni sabato la classe si comporta con indisciplina e con una scorrettezza ormai incontrollabile e insopportabile, e appare refrattaria a qualsiasi richiamo. Tra le diverse responsabilità di tutti gli alunni si segnala la incredibile e ottusa scorrettezza di R.
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N. neanche oggi ha i libri relativi alle materie della giornata. Alla mia richiesta di mostrarmi cosa abbia portato allora a scuola, con aria seccata svuota lo zaino sul pavimento. Annoto la presenza di una radio, una piccola palla, dei giornalini di dubbio gusto, numerosi dolci e mezza banana. Non vi è traccia alcuna di materiale scolastico.
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L'alunno F. se ha caldo può rimanere a casa.
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Ammonisco l'alunno C. perché, in seguito a un rimprovero, mi ha guardato in carognesco.
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L'alunna D. si è vomitata nella cartella. Mi scuso se non l'ho lasciata andare in bagno ma temevo fosse una scusa per andare a fumare.
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Il sottoscritto professor M. si mette una nota sul registro da solo perché non è in grado di tenere con ordine e serietà la classe.
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L'alunno P. dopo essersi dichiarato dispiaciuto del fatto di dover essere interrogato, è invitato a considerare l'interrogazione un momento di verifica personale, e quindi con serenità; prendendo alla lettera ciò, si reca alla cattedra balzando come Heidi; invitato a tornare a posto, viene richiamato all'interrogazione; si reca di nuovo alla cattedra balzando come Heidi.
Convocato da preside e vicepreside in seduta comune.
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A. accresce il scio bagaglio culturale facendo le parole crociate piuttosto che eseguire gli esercizi di matematica.
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L. durante la spiegazione sorride. Dice che il suo pensiero corre altrove... e ride. Mi sembra una situazione che appanna ulteriormente il suo rendimento in matematica.
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Gli alunni A. e D. sono stati colti mentre disturbavano la lezione. La sottoscritta ha invitato uno dei due allievi a uscire dall'aula e i due se la sono giocata a pari e dispari. Sentendomi presa in giro ho deciso pertanto di espellerli dall'aula entrambi.
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La prof D. non può restare fino alla fine dell'anno con la presenza in classe di C.
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Gentile signora la informo che sua figlia L. al mio invito a impegnarsi nei lavori di arte mi ha risposto che non gliene frega nulla. Nel dirle che avrei scritto la presente nota, mi ha risposto di fare pure, perché nemmeno a sua madre interessava quella materia.
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Oggi il rappresentante di classe P. mi ha richiesto di poter indire l'assemblea, con tono serio e dolente, come a far capire la gravità degli argomenti da trattare. Ho concesso l'ora nonostante sia sempre io a concederla. Quando però sono tornata dopo 10 minuti, perché mi ero scordata la borsa, ho trovato la classe in una baraonda totale e lo stesso P. che correva sopra i banchi.
Chiedo seri provvedimenti per l'abuso che fanno di questo loro diritto di riunione.
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Entrando in questa classe si può respirare la maleducazione, in quanto l'aria ne è satura.
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Gentili genitori, vorrei esprimere il mio stupore in quanto vostro figlio per la prima volta nella sua carriera scolastica ha eseguito i compiti di fisica.
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Rientrata in classe dopo l'intervallo non trovo né il registro, né la mia borsa, né la mia giacca. E come sempre in questa classe l'omertà regna sovrana.
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Sempre con maggior frequenza compaiono «affreschi» osceni sul muro della scuola. Stamattina si è toccato il fondo, non aggiungo altro (vedere per credere).
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Esplosione di esultanza della classe all'ennesimo «impreparato» di C.
Questa è la cultura dell'apprendimento di questi ragazzi.
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L'alunno G. si presenta in classe con una grossa patata americana decorata con occhi, naso, bocca, capelli. Dichiara che la stessa è una nuova alunna e la posiziona sul banco accanto al suo. Invita infine la docente a indirizzarsi alla patata nella spiegazione della nuova lezione. Invitato a far sparire il tubero, l'alunno presenta rumorose rimostranze, imitato poi da tutta la classe che giudica tale invito ingiusto nei confronti della patata.
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Gli alunni D. e C. gettano cartine incendiate dalla finestra colpendo la prof. S. che riporta bruciature sui capelli.
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La classe durante l'ora di disegno tenta di demolire una parete con i vocabolari di latino.
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L'alunno I. si è momentaneamente staccato dalla crosta terrestre.
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M. si arrampica sui muri sovrapponendo le sedie e salendoci sopra per scrivere: «Io sono il più furbo».
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L'alunno S. viene trovato in possesso di vari estintori per ricavarne un guadagno.


14. Primati


Ore 8.05: l'alunno R. entra in classe in ritardo con regolare permesso.
Ore 8.06: l'alunno R. viene espulso dalla classe in quanto non permette il regolare svolgimento della lezione.
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11.35, 11.39, 12.48, 12.08, 12.12. Dopo innumerevoli avvertimenti ho iniziato a elencare i tempi in cui ho richiamato M. Alle 12.12 l'ho espulso dall'aula.


15. Nota finale


Gentile signora suo figlio A. dall'inizio delle lezioni cerca in tutti i modi, con azioni allucinanti, di prendere una nota pur di vederla pubblicata in un sito dove tali bravate sono oggetto di culto. Aggiungo che voleva fotografare il registro.

 


Ringraziamenti


John Beer desidera ringraziare tutti gli studenti d'Italia, che con le loro coraggiose imprese hanno dato un contributo fondamentale alla stesura di questa raccolta.
Un ringraziamento particolare va all'amico giornalista Davide D'Attino, il primo a scrivere del «caso 7 in condotta» nei suoi articoli sul «Corriere del Veneto», che ha promosso e caldeggiato l'intero lavoro, fino alla nascita di questo libro.

(grazie a dedy per la segnalazione)

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