Roberto, mio figlio, è nato martedì 8 aprile 1969, alle 4 di notte... (Auguri "Core da' mamma soia"...Auguri, Cuore della mamma).
Era la notte tra il lunedì di Pasqua e il martedì.
Ed io, ogni anno, nel periodo pasquale rivivo quella nostra straordinaria avventura.
Eravamo circondati da tante persone... ma alla fine eravamo lui ed io da soli a dovercela sbrigare.
Lui non può averne il ricordo (anche se c'era... e come se c'era) ed è per questo che gli ho raccontato tante volte come andarono le cose.
Al di là di come lo vissi all'epoca, oggi che ho un po' di giudizio in più, posso dire che il mio non fu un parto "tremendo", tutt'altro... Fu solo un po' lunga l'attesa, visto che mi dilatavo molto ma molto lentamente. Alle ragazze che leggeranno voglio dire solo una cosa...è vero, il "male" del parto è un male "dimenticarello".
Come hai in braccio il tuo frugoletto, dimentichi tutto e sei pronta a ricominciare subito .

45 anni fa, oggi come oggi, avevo 23 anni, pesavo 70 kg. ed ero bella come non lo sarei mai più stata nella mia vita.
Le donne in gravidanza, diceva il mio capo dell'epoca, si dividono in due categorie: quelle che diventano brutte e quelle che diventano belle. Lei, signora, appartiene alla seconda...
Una cosa era certa... dai 50 kg. che pesavo alla fine ero arrivata a 70.
Ma la cosa strana era che non si vedevano, o meglio, non si vedevano così tanto... non diventai una di quelle donne "insopportabili" con le mani appoggiate dietro alla schiena, come per sorreggerla, pancia in avanti, piene di dolori e di voglie. Vissi la mia gravidanza con gioia, lavorando come una matta. Non avevo ancora un posto fisso, quindi non potei usufruire di tutti i benefici che hanno le donne quando sono in attesa.
Stavo facendo un turno alle poste (che da 3 mesi si protrasse per 5), nel frattempo mi conservavo il mio posto di ausiliaria all'Enalotto e facevo da "direttrice" (leggasi fac-totum) a dei corsi di danza per bambini e di indossatrice per giovani illuse, che mi impegnavano due pomeriggi e due sere alla settimana. Insomma non avevo un minuto libero. Fui fortunata, nel senso che se stetti bene il merito non fu certamente mio. Il Signore aveva deciso così e così fu (grazie Gesù...)
Ho sempre letto nei romanzi rosa (e non) di come le altre donne avevano scoperto di aspettare un figlio e con quale emozione l'avevano annunciato al futuro padre.
A scoprire che io ero incinta fu mia madre.
Primi di Agosto del 1968, ero sposata da poco più di 3 mesi...
... Lodo, hai avuto le mestruazioni??... Sì mamma... ma sai una cosa... erano strane e mi sono durate un solo giorno... Incosciente... sei già incinta!!!.... Ma se ti dico che le ho avute!!!
Aveva ragione lei...
E così incominciò questa splendida attesa.
Non ero una di quelle donne che hanno desiderato spasmodicamente un figlio (non ne avevo avuto il tempo...) Mi sono ritrovata incinta così... beh... come mi ci sono ritrovata lo so...
Affrontai questa attesa senza preoccupazione, non mi posi alcun problema.
Sandro ed io andavamo tranquillamente in Vespa...io continuavo a scendere le scale di corsa, salivo e scendevo al volo dagli autobus. Ho lavorato fino ad una settimana prima che Roby nascesse.
Se ci penso oggi, inorridisco al solo pensiero.
Mi chiedo come posso essere stata così incosciente.
Ma era il mio modo di prendere la vita... con tanta allegria ed anche con tanta ignoranza, nel senso che ignoravo veramente tante cose.
Frequentai per alcune settimane quei corsi dove ti dovevano insegnare la respirazione pre-parto o a fare la ginnastica, ma mi stufai ben presto.
Mia madre... Lodo, dobbiamo andare dal ginecologo... a far che? rispondevo io... Senti, Lodovisca (se mi chiamava col nome per intero voleva dire che era veramente scocciata...), ma ti rendi conto...aspetti un figlio... non sarò nè la prima nè l'ultima...che vuoi che sia...
Il ginecologo mi disse... Tutto o.k... Signora, vuole fare il parto indolore?
Ed io... Perchè mai dottore... ma che dice... tutte le donne partoriscono... no no... mica ho paura... sa?
Entrai in clinica la notte di Pasqua del 1969... era il 6 aprile... Mammina bella... non mi lasciare... stammi vicino... VOGLIO IL PARTO INDOLORE, ma chi cavolo me l'ha fatto fare... me lo diteeeeeeeeeeeee... MAMMAAAAAAAAAAAAAAA!!!
Litigai con l'ostetrica di turno, che pretendeva che io non sentissi dolore mentre mi visitava ed io le dissi... Ma che ne sa lei di cosa sto soffrendo io???? E lei... ho 3 figli... ed io... mi scusi...con tutto il rispetto... si vede che non ha sofferto come sto soffrendo io, perchè se no...col CAVOLO che ne faceva altri due... se pensate di rivedermi qui ancora... VI SBAGLIATE DI GROSSO... e mia madre... dai piantala... tanto oramai è dentro e deve uscire per forza... VOGLIO IL PARTO INDOLORE!!!
Non era possibile averlo, perchè doveva essere una cosa programmata in anticipo, così almeno mi dissero.
Mi misero in una stanza insieme a mamma e a nonna Rosa, vecchia amica di famiglia, ostetrica in pensione, il cui compito era quello di confortarmi e che mi avrebbe seguito in sala parto. All'epoca i futuri padri (che li possino...) non potevano assistere. L'unica che poteva farlo era per l'appunto un'ostetrica di fiducia, ed ecco il perchè di nonna Rosa.
Come Dio volle passò la notte e trascorsi il giorno di Pasquetta, tra finti allarmi, carezze sulla fronte da parte di Sandro (mamma mia quanto mi innervosivano...), mio padre che passeggiava nervosamente, stranamente silenzioso e mamma che fumava ai piedi del mio letto.
La TV accesa su un "losco" individuo di sesso maschile (un povero giornalista che leggeva il TG...), che ho odiato con tutte le mie forze... solo perchè era MASCHIO!!!
Ritornò la notte... gli uomini furono mandati a casa ed io fui "abbandonata" al mio destino... Vigliacchi... lasciata in balia di mia madre, che come un cerbero sorvegliava la nascita del suo primo (ed unico) nipotino.
Io avevo un sonno che non vi dico... tra una doglia e l'altra mi addormentavo... l'unica cosa che volevo sapere era... Quando??? Ditemi quando??? Non ne posso più!!!
Ad un tratto entrò nella stanza un'infermiera con una specie di occhialini, che altri non erano che quei cosi che ti infilano nel naso per darti l'ossigeno.
Al che io le chiesi... Perchè??? E lei... Signora ne ha bisogno... ma guardi che respiro benissimo... non lei, ne ha bisogno il bambino... e a me che me ne importa di lui... non li voglio 'sti cosi nel naso...
Roba da matti... sembra impossibile... ma vi sto raccontando la verità.
Ed ancora... Mamma non lo voglio più... Tu fallo che dopo me lo prendo io... ma perchè non me l'hai detto prima???... Ti è piaciuto fare zum zum... ed ora sta' zitta... Ma non è giusto, abbiamo fatto zum zum in due, perchè ora qui ci devo essere solo io??? Me lo dici??? Lodo Lodo... siamo donne... le gioie della maternità toccano a noi... seeeeeeeee...se toccavano a loro (gli uomini) ci saremmo già estinti...
L'altra metà dello zum zum faceva il padre che aveva visto fare nei film... passeggiava nel corridoio fumando una sigaretta dietro l'altra. A me avevano detto che era stato mandato a casa... ma lui (il poverino...) era rimasto fuori dalla mia porta.
Ad un tratto sentii il suo caratteristico colpo di tosse... Signorina, mio marito è qui fuori... dissi all'infermiera... no, signora, è andato a casa... LE DICO CHE E' QUI FUORI... vuole che non riconosca quella sua tosse nervosa?... ci ho passato assieme 4 anni di scuola e quando è nervoso lui tossisce sempre così... lo mandi a casa... tanto... mi dice che ci sta a fare qui???
Alle 3,30 della notte tra lunedì e martedì 8 aprile entrò nella stanza l'ostetrica, mi visitò e mi disse... Su su signora ci siamo... vedo i capelli... ed io... mi lasci in pace... vada a prendere in giro un'altra... e lei... Vieni bambina... ci siamo veramente... è giunta l'ora...
Una pace scese su di me al suono di quella dolce voce, che mi annunciava che finalmente mancava poco.
Non sentii più alcun dolore, stetti calma e buona, tornai ad essere la persona gentile che ero sempre stata. Entrata in sala parto l'ostetrica mi disse... alle 4 sarà nato... e così fu... ricordo l'infermiera che ad un tratto mi premeva sulla pancia ed io, con voce da agnellino... Signorina... guardi che questi massaggi che mi sta facendo, non è che mi piacciono poi tanto... e lei... Signora, non sono massaggi, sto premendo per aiutare il bambino ad uscire prima... Ohhh...allora mi scusi... prema pure... Davanti a me c'era un grande orologio, io lo guardavo... ed alle 4 in punto... Uè uè uè uè... libera... libera... finalmente ero liberaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa... non mi pareva vero...
Chiesi... Cosa è?? Un maschio... mi fu risposto... ed io... lo sapevo... lo sapevo... e l'ostetrica... allora perchè me l'ha chiesto?? Così... non lo fanno tutte???
Ad un tratto mi misero davanti agli occhi un fagottino avvolto in uno asciugamani... il mio bimbo...
Roby, a detta di tutti, assomiglia al padre. Io sono l'unica che non riesce a vedere questa rassomiglianza.
La vidi solo una volta... la prima volta che lo vidi...era lì in quell'asciugamani bianco e mi guardava... e giuro che mi sembrò che dicesse... ma chi te l'ha fatto fare??? con lo stesso sguardo che usa il padre quando non condivide certi miei atteggiamenti.
Ricordo che pensai... ma guarda un po' questo... iniziamo bene...
Lo portarono via per lavarlo ed io mi dissi... finalmente posso dormire... quello fu il mio primo pensiero...
Invece nulla... mi fecero stare supina, senza cuscino, con una borsa del ghiaccio in testa ed una sulla pancia... e meno male che era andato tutto bene... figuriamoci se non fosse stato così.
Quando mi riportarono in camera, mi fecero telefonare a casa per avvisare che Roby era nato (veramente... non sapevo ancora che lo avremmo chiamato Roby).
Mio padre rispose al primo squillo e corse subito a svegliare Sandro... faticando parecchio... perchè l'ansioso padre... l'attore di Hollywood... se la dormiva della grossa.
Finalmente arrivò al telefono, l'ostetrica appoggiò la cornetta vicino alla bocca del mio bimbo, gli pizzicò leggermente il naso e Roby fece... uè uè uè... e poi passò il telefono a me.
Dall'altra parte Sandro balbettando... Vi...sca... co... cosa... è... successo?... ma come cosa è successo??? Non ricordi che aspettavo un bambino??? Beh... è nato... eh eh eh
Lodovisca

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