Amarcord…

Franco Gasparri

Mi fu “presentato” dalla mia cuginetta Antonella.

Era l’autunno del 1974, Nella aveva 14 anni. Per motivi di salute, rimase ricoverata per ben 6 mesi in ospedale qui a Bologna (lei abita a Taranto).

“Cosa desideri piccola… cosa vuoi che ti portiamo?” era la nostra domanda quotidiana.

“I fotoromanzi della Lancio” … la sua invariabile risposta.

E così “conobbi” Franco Gasparri.

Bellissimo. Se mai aggettivo fu più appropriato per un uomo, quell'uomo era lui.

Avrà avuto all’epoca sui 25 anni. Una bellezza maschia, ma nello stesso tempo gentile.

Fisico atletico, lineamenti regolari, una massa di capelli neri, ondulati, ben pettinati, e due splendidi occhi verdi. I vari Tom Cruise, Brad Pitt al confronto… beh… lasciamo perdere.

Era già famoso fra le ragazzine, che divoravano i suoi fotoromanzi. Lavorava spesso in coppia con Claudia Rivelli (bellissima anche lei), destinata a rimanere famosa solo perché sorella della ben più celebre Francesca, meglio conosciuta come Ornella Muti. Tra le due sorelle la più bella era certamente Claudia, ma chi ha avuto successo è stata l’altra... ma questa è un'altra storia...

Il cinema mise gli occhi su questo stupendo ragazzo e creò un personaggio su misura per lui: Mark il poliziotto. Girò tre film. Erano senza lode e senza infamia, film come se ne vedono tanti, ma furono bollati, quando arrivarono in TV, dal “critico” di Telesette, con un solo pallino, alla stessa stregua dei vari Pierini o delle Dottoresse della mutua.

Ma questa settimana, sfogliando distrattamente Telesette, il bellissimo "Mark" mi ha strizzato l'occhio, facendo capolino tra le pagine della guida TV. Con nostalgia ho letto la breve trama del film e con mia grande meraviglia ho visto che i pallini da uno erano diventati due.

Cosa era successo???…semplice… Franco Gasparri è morto, quindi… vuoi negare un pallino in più ad un morto??? (Totò insegna… o docet… fate voi)

Nel fiore della sua vita, verso i 30 anni credo, Franco ebbe un incidente sul raccordo anulare di Roma. Era a cavallo della sua potente moto…di chi fosse la colpa non lo so. So solo che rimase paralizzato. La bella favola, quella della sua vita, nata sotto i migliori auspici, si spezzò come d’incanto.

Di lui si persero le tracce, salvo vedere ogni tanto qualche fotografia, che ritraeva un uomo obeso, o meglio gonfio, completamente calvo, seduto su una carrozzella, ai bordi del campo della sua adorata Lazio.

Ma neanche questo era stato sufficiente a fargli meritare un pallino in più…c’è voluta la sua morte, avvenuta qualche anno fa.

Non prendertela Franco, so che da lassù, due profondi occhi verdi, frangiati da una massa di capelli scuri, sorridono maliziosi, mentre ti allontani, con passo elastico, verso mete ben più ambite.

Abbi fede… lascia passare qualche anno ancora e… vedrai che i pallini diventeranno tre.

Lodovisca

Bologna 18 gennaio 2002

La locandina del film

Franco... mi credi... non sono riuscita a trovare una tua foto in tutto il web... che tristezza

Lodovisca

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