Già due giorni fa volevo scrivere un commento sulla baby gang, o meglio ancora sul "gruppetto di mentecatti", che poneva grossi ostacoli sui binari ferroviari della linea Milano-Varese.
Tra una cosa e l'altra (ricerca del midi appropriato, giornata festiva, etc.) non l'ho fatto, quando stamane, aprendo il Carlino, ti trovo "IL COMMENTO" di Marcello D'Orta, che ho scansionato.
Con sommo piacere ho letto che il suo punto di vista è identico al mio.
Che mi resta d'aggiungere?
Un figlio, un amico, una persona che amiamo, non vanno difesi a prescindere...
Se vogliamo davvero il loro bene dobbiamo essere più che mai obiettivi.
Solo così potremo aiutarli veramente a crescere (nel caso dei figli) o a non commettere più determinati errori (negli altri casi).
Inoltre al "padre" così tollerante nei confronti dei "giochi" del figlio, vorrei ricordare che Totò Riina è chiuso in carcere fin dal lontano 15 gennaio 1993.
Ma tant'è... si sa che ogni scarrafone è bello a mamma soia...(in questo caso al padre suo) e che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Per chi non lo sapesse, o non lo ricordasse, Marcello D'Orta, maestro di scuola elementare, è un affermato scrittore, autore tra l'altro del best seller "Io speriamo che me la cavo".
Insomma...non è un pinco pallino qualsiasi...come me!
Leyla
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