Dudù indagato a zampa libera

 

Come si temeva, è arrivato anche a Dudù, il cagnolino di casa Berlusconi, un avviso di garanzia.
Vivendo giorno e notte muso a muso col suo padrone, Dudù non poteva non sapere quel che accadeva ad Arcore. Ma non parla.

Perciò il barboncino è accusato di reticenza, connivenza e favoreggiamento.
Per spingerlo a vuotare il sacco, imputano a Dudù una sfilza di reati: in primis è accusato di aver avuto rapporti sessuali con cuccioli minori.
È stata avviata un'inchiesta in codice: «Trottolino amoroso dudù dadadà».
Grazie alle intercettazioni ambientali e alle microspie (mini-bassotti infiltrati a Palazzo Grazioli) Dudù è poi accusato di evasione fecale, perché avrebbe depositato i suoi escrementi in territori vietati dalla legge.

Lo accusano pure di aver corrotto un branco di randagi e adescato un bulldog partenopeo istigandolo a cambiare padrone.
Da quando i cani poliziotto gli danno la caccia, lo hanno abbandonato alcuni dei suoi amici a quattrozampe più fidati: da Angelino Alano al Levriero Schifano, variante sicula del levriero afgano, più altri Lupi, volpini e cockerini.
Restano invece con lui la barboncina toy brunetta, la dobermann piemontese con le zampe a spillo, il segugio pugliese Fittbull e due cagnoni toscani, lo spinone Denis e il bracco-Bondi.

Il Tribunale del Cane imporrà a Dudù la museruola, il guinzaglio e forse il canile.
Dudù sperava in un cane super partes, il Mastino Napolitano... (voi ci scherzate, ma gli animalisti hanno chiesto davvero la visita fiscale per Dudù).


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