Quell'Italia soffocata dall'odio

Ma quando finirà questo clima bestiale? Vedi l'odio passeggiare per strada a braccetto col disprezzo, entrare nel cuore delle istituzioni e in parlamento, colpire ad altezza d'uomo. Se un ministro impegnato in prima linea nella Difesa, in un momento di guerre e sbarchi, viene aggredito e insultato, c'è da aspettarsi dai rappresentanti delle istituzioni e dagli stessi avversari, un minimo cenno di condanna. Invece il ben-ti-sta domina in Parlamento, mentre il Presidente della Camera alimenta con la sua partigianeria due giorni di gazzarra in aula. Poi leggi mezza stampa che simpatizza con i facinorosi di piazza e associa la loro vittima al rito wodoo del Raphael contro Craxi. Come a dire: dopo il lancio di monetine verrà la caduta e l'esilio. Non si contestano responsabilità specifiche a Ignazio La Russa né come Ministro della Difesa né sul processo breve. Il vituperio nasce dal fatto che sta con Berlusconi, ha tratti e voce marcati e alla fine si è innervosito per gli insulti ricevuti col nullaosta dell'opposizione. Poi leggi i signorini cerchiobattisti che fanno gli equidistanti tra chi lancia le monete e chi le subisce, perché "non si riesce più a distinguere i colpi dati da quelli incassati". Ma per favore.

Alle responsabilità generali del clima hanno contribuito ambo i versanti; ma quando accadono specifici fatti non si può fingere di non poter distinguere. E poi, sì, le responsabilità di fondo sono di ambo le parti, ma vogliamo dirlo non in eguale misura, non di tutti quanti e distinguendo tra chi aggredisce e chi reagisce male? E non perché gli uni siano migliori degli altri, ma per due ragioni palesi, una oggettiva e l'altra soggettiva. La prima è che chi sta al governo ha meno interesse e impulso ad accendere il clima. La seconda è che se consideri il premier un tiranno e il popolo che lo sostiene come “ i peggiori” (Eco docet), diviene poi lecito inscenare, almeno per ora, il tirannicidio e il linciaggio dei governativi. Quel clima non si concentra solo sulle figure di governo, ma si dilata poi a mezzo paese, verso chiunque esprima opinioni divergenti. È allarme rosso: l'Italia sta soffocando nel suo stesso vomito.

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