LETTERA APERTA A TACOPINA

Scolt me, Joe. I have a dream in the casset

Troppo esilarante questo articolo dell'impareggiabile Vittorio Savini per non farvene dono,
ma anche troppo "faticoso" da ricopiare, così ho pensato di scansionarlo.
Per farvi vedere che non sono una sfaticata ve l'ho tradotto,
visto che è scritto in un misto di bolognese ed inglese molto maccheronico.

A proposito...
Joe Tacopina
è il nuovo socio di maggioranza della squadra del Bologna,
mentre Alfredo Cazzola, ex-proprietario, è rimasto come socio minoritario.

Ascolta me, Joe. Ho un sogno nel cassetto. 

 
 

Caro Mister Tacopina,
io non so se sei un intenditore di affari e di calcio, ma sono ugualmente molto contento per il recente acquisto della gloriosa squadra rossoblu.
Perchè finalmente Bologna è destinata ad essere una "grande" (ma cosa dico "grande"?!) una molto enorme e importante città nel mondo.
Ora basta con il popolo dei maccheroni, basta con il mandolino, le tagliatelle, Giacomo Bulgarelli e altre stupidaggini.
Ora noi stiamo entrando in un nuovo secolo (ma cosa dico secolo?!) in un nuovo bicentenario.
Ma, attenzione! Il problema è che il popolo bolognese non capisce il futuro.
Bologna è provinciale, cafona, limitata.
Insomma un branco di coglioni.
Io, invece, comprendo al volo un sacco di cose.
Io sono un buon paisà, un buono ragazzo "maccaroni"...
Tu capisci a me, Joe? (...e scusami per il tu confidenziale).
Tra l'altro io e Alfredo (Cazzola) siamo molto amici da tanto tempo.
Magari Alfredo non ricorda, ma una volta l'ho visto in Constitution Square (via della Costituzione), vicino alla Fiera, mentre lui attraversava la strada sulle regolari strisce bianche.
Caro Joe, ti scrivo questa lettera perchè ho un sogno nel cassetto: io desidero diventare il prossimo sindaco di Bologna.
Sinceramente non capisco nulla di amministrazione, traffico, sicurezza, bar, scuola, politiche giovanili, problemi della sanità, smaltimento rusco (immondizia), etc, etc...
Ma io sono assolutamente proiettato nel futuro, e per la mia Bologna io ho un grande sogno.
Ascolta me, Joe.
Io avrei anche un terreno in quel di Gaibola, fuori porta San Mamolo, questo terreno, per il momento, non è edificabile (ci sono calanchi molto scoscesi, scivolosi e infidi per le costruzioni).
Ma sono assolutamente certo che se io fossi il prossimo sindaco di Bologna, noi potremmo fare in Gaibola (nel mio terreno) un bellissimo stadio per la gloria dei rossoblu.
Tu ed io, ricordati Joe.
Noi possiamo!
Perchè noi abbiamo un grande sogno (e io ho anche una famiglia).
In caso contrario, mi accontento della solita stecca di Luky Strike e due tavolette di buon cioccolato americano.

 

Bologna, arrivati gli americani.
Tacopina: «Torneremo grandi»

 

BOLOGNA (16 giugno) - Joe Tacopina e gli americani della Tag Partners sono arrivati a Bologna da proprietari di una società di calcio. Prima di svelare strategie societarie, progetti e obiettivi hanno un primo scopo: far capire ad una città che non nasconde qualche diffidenza e ai tifosi che vogliono «far tornare il Bologna a essere grande».

Tacopina, a Bologna insieme al socio Paul D'Emilia e a Phil Hall della Inner circle, la società di consulenza che affianca la Tag, sta analizzando in questi giorni il materiale societario per arrivare a chiudere la fase di transizione che li porterà ad essere fra qualche settimana, i soci di riferimento del Bologna. Insieme a loro Alfredo Cazzola, che rimane socio di minoranza e presidente del Bologna, almeno fino al giugno 2009 e che in questi giorni, oltre al calciomercato, si è assunto anche il ruolo di guida degli americani nel mondo del calcio e nella città. Tacopina, avvocato newyorkese ha già detto che starà molto vicino al Bologna, si trasferirà in città assieme alla moglie e ai cinque figli e si è impegnato a migliorare il suo italiano per ora un pò traballante (i suoi genitori sono originari di Roma).

«La decisione di comprare - ha detto Tacopina - è una grande opportunità. Per me è un sogno e questa scelta è innanzitutto dettata dalla passione. Adesso lavoriamo per migliorare i risultati sportivi, quindi ci impegneremo per aumentare i ricavi». Sulle modalità, per ora, Tacopina non si è sbilanciato, glissando anche sull'ipotesi di costruzione di un nuovo stadio. «Per ora - ha aggiunto - lavoriamo per rendere felici i tifosi e il Bologna ancora più forte». Nelle prossime settimane, quando l'operazione sarà completata, si conosceranno ulteriori dettagli sull'identità degli investitori e sugli assetti di governance. Per adesso i proprietari rinnovano la piena fiducia a Cazzola («è un fratello» ha detto Tacopina) che gestirà l'allestimento per la squadra della serie A. Nel frattempo Tacopina e i suoi soci americani capiranno, dall'interno, qualcosa di più del calcio.

 

Alfredo Cazzola

Fino alla fine del campionato 2007/2008, terminato con il trionfale ritorno del Bologna in serie "A",
era una specie di Moratti bolognese
eh eh eh
Ora ha venduto il 60%  (mi pare) delle azioni a Joe Tacopina,
che così è diventato il socio maggioritario.

 
 
 
 

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