La letterina di Natale
 
 
 
Con quanta cura e con quanto amore preparavo la Letterina di Natale, che non era per Babbo Natale (chi lo conosceva?), ma per il mio Babbo.
Intanto c'era la difficilissima scelta della Letterina...
Le vendeva il cartolaio vicino alla scuola ed erano tutte bellissime.
Ogni giorno, alla fine delle lezioni, entravo nel negozio, le guardavo, le passavo ad una ad una facendo tanta attenzione per non rovinarle.
Avevano tutte delle piccole paiettes che impreziosivano il soggetto religioso.
Quando finalmente mi decidevo, dopo averla pagata, la riponevo in mezzo ad un libro per non rovinarla, rimettevo il libro nella cartella e con aria soddisfatta, come di chi abbia compiuto chissà quale impresa, uscivo tutta impettita dal negozio.
Poi c'era la preparazione del messaggio.
Lo scrivevo prima in brutta, per poi ricopiarlo diligentemente sulla Letterina, facendo attenzione a non commettere il più piccolo errore.
 
Caro Babbo,
ti chiedo scusa se qualche volta ti ho fatto arrabbiare...
Ti prometto che cercherò di essere più buona e di studiare di più.
Prometto di ubbidire alla Mamma e di mangiare la carne
anche se non mi piace.
Vi voglio tanto bene
Buon Natale
Visca
 
Bene o male le parole erano sempre le stesse, vergate dalla mia calligrafia infantile.
Poi finalmente giungeva Natale...la tavola apparecchiata con la tovaglia bella ed il servizio buono...il rito della Letterina messa sotto il piatto di Babbo, con la complicità di Mamma...
Mamma, sporge un po'...non è che Babbo la vede?
Ma no...stai tranquilla...non se ne accorgerà...
Non so quante volte, prima di sederci a tavola, la risistemavo, spostavo il tovagliolo, aggiustavo il piatto...
Beata innocenza...
...e come era bravo il mio Babbo a fingere ogni volta , per la mia felicità, uno stupore sempre nuovo.
L'apriva con delicatezza, ammirava il soggetto da me scelto e poi a voce alta la leggeva.
Io me ne stavo in piedi vicino a lui, col braccio destro appoggiato sulla sua spalla, sentendomi orgogliosa delle belle parole che immancabilmente mi diceva.
Poi la riponeva con cura, mi dava un bacio, prendeva il portafogli e mi dava i soldini...
Dolci ricordi...ricordi meravigliosi...
Leyla 
 

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