Alfredino

Anni fa, protagonista suo malgrado, un bambino di sei anni.
Non si sa come, non si sa perché, improvvisamente Alfredino
scomparve. Dopo ricerche spasmodiche, dei genitori, dei parenti, nelle
campagne dei Castelli Romani, venne individuato un pozzo incustodito
dal quale si udì la voce implorante del piccolo.

Si misero subito in atto, una dopo l'altra, tutte le possibilità
di soccorso. Fu per alcune ore, una gara contro il tempo per salvare
la vita ad Alfredino. Alcune persone si offrirono di calarsi dentro le
strettoie del pozzo. Ricordo che fu scelto un giovane, Angelo,
particolarmente esile ed agile; capace quindi di passare attraverso
quel cunicolo fino ad arrivare ai trenta metri di profondità dove
Alfredino si era impigliato e fermato nella sua caduta.

Mentre fervevano le varie e intense operazioni di soccorso,
si comprese che era urgente tenere desto Alfredino. Se si fosse per
caso addormentato o assopito facilmente sarebbe precipitato ancora
più in giù.

A questo scopo si susseguirono, a turno, in superficie, alla
bocca del pozzo, varie persone con l'intento di parlare in
continuazione, dialogare senza interruzione con Alfredino.
L'intervento della televisione aveva portato l'avvenimento in tutte le
case ed era diventato il caso nazionale.

Io stesso passai la notte davanti al video quasi a sollecitare, a
collaborare con chi si dava da fare. La parola d’ordine
era: a tutti i costi, dialogare col bimbo, parlargli, tenerlo sveglio
perché non sprofondi. Tra le tante voci che si susseguivano a tener
sveglio Alfredino, la più efficace era certo la voce della mamma. Era
lei che doveva impegnarsi a parlargli in continuazione. Era la sua voce
che elettrizzava e riempiva di attenta speranza il piccolo Alfredino.

Così prega il Salmista: "Mio Dio, se tu non mi parli, sono
come colui che sprofonda nella fossa".

Alle 7 di mattina del 13 giugno 1981, un affranto Massimo Valentini, conduttore del TG1, annuncia in lacrime a tutta l'Italia che la storia del piccolo Alfredino Rampi, 6 anni, è finita in tragedia. 60 ore prima, il piccolo era caduto in un pozzo artesiano di soli 30 cm di diametro, ma profondo ben 30 metri, lasciato sconsideratamente aperto vicino la casa dei nonni, nel piccolo paese di Vermicino, vicino Frascati. Il lavoro eccezionale dei vigili del fuoco e dei volontari, il sostegno del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, giunto personalmente a sostenere il bambino come un nonno adottivo, le preghiere di un'intera nazione, niente purtroppo riuscirà a salvare il bambino. L'ultimo disperato tentativo, costruire un pozzo parallelo da cui poi raggiungere quello in cui era caduto Alfredo, si rivela purtroppo vano quando il piccolo scivola ancora più in basso nel pozzo fangoso. Neanche l'attentato al Papa di un mese prima aveva sconvolto così tanto la coscienza collettiva del Paese, incollato al televisore nella speranza vana che una tragedia potesse finire con un miracolo.

Il Buongiorno nel Signore di oggi mi ha riportato alla mente quella notte terribile.
Nel leggerlo mi sono chiesta se la mia fede non iniziò a vacillare proprio quella notte.
Era un venerdì pomeriggio (la data del 13 giugno 1981 umanamente non la ricordavo, anche se ricordavo che era inizio estate e che era il 1981, ma per altri motivi) quando la Rai Tv verso le 15 iniziò quella diretta che avrebbe bloccato l'Italia intera.
Rimasi incollata davanti all'apparecchio come tutta Italia.
L'indomani era sabato ed io avevo in ufficio il concorso, ma non ci fu verso di mandarmi a letto.
Come tutti gli Italiani pregai, imprecai, feci stupidi, quanto inutili fioretti.
Ma evidentemente a nostro Signore le preghiere di una nazione intera non bastarono affinchè lui intervenisse per salvarlo.
Ognuno di noi avrebbe dato la propria vita per salvare quella di un povero bambino intrappolato nelle viscere della terra e Lui...Lui invece...cosa fece?
Quello che chiamiamo Padre Nostro, quello che ci amerebbe e che ci proteggerebbe...cosa ha fatto????
NIENTE!!!!!!
Mi chiedo con quale coraggio l'ideatore della rubrica "Buongiorno nel Signore" (Eugenio Marrone, ottima persona, padre di famiglia, fervente cristiano) abbia potuto parlarci di Alfredino per dimostrare, ancora una volta, l'esistenza di Dio.
Caro Eugenio, questa volta hai toppato di grosso.
Alfredino lo dovevi lasciare stare.
Un poverino bambino che non solo ha perso la vita, ma che ha vissuto le sue ultime ore in modo tremendo, disumano...ed aveva solo 6 anni.
Mi fermo qui, perchè non ce la faccio più a continuare.
Ho ricevuto davvero un bel Buongiorno oggi, davvero uno spunto significativo per iniziare bene e cristianamente la giornata, come ami dire tu.
Grazie Eugenio.
Lodovisca

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