I sogni son desideri...

C'era una volta un uomo che viveva su un monte, scendeva in città una sola volta la settimana, così come
esigeva il suo mestiere. Il suo era uno strano mestiere...metteva i sogni nei cassetti, ma degli altri.
Era un mestiere di grande responsabilità e di difficoltà. Doveva trovare il sogno adatto per ciascuno,
percepire il loro carattere e le loro aspirazioni.
Così ad una bambina poteva andar bene il sogno di diventare una ballerina, ad un ragazzino quello di
diventare un grande calciatore, per un laureando, quello di diventare un ottimo manager.
Aveva messo anche sogni più prosaici, come quello di dimagrire per una signora un po' troppo in carne o
quello di vincere ad un concorso di bellezza o al totocalcio.
S'accorse però che ultimamente i suoi sogni non avevano più successo...nessuno andava ad aprire il cassetto
dov'erano contenuti...erano cose da "bambini".
I grandi non avevano più tempo per il mondo ovattato dei desideri...vivevano nell'immediato con sempre
meno aspirazioni.
L'uomo era convinto che il sogno fosse utilissimo per evadere dalla banalità quotidiana, un modo di essere
diversi. Gli uomini non avevano più la voglia, il coraggio e la forza di aprire quei cassetti...lì i sogni c'erano,
li aveva messi lui.
continua...

Ma Ghiblin, il nostro uomo dei sogni, non si arrendeva...e così ogni settimana scendeva dalla montagna ed andava in tutte le case a depositare nei vari cassetti i sogni.
Cercava di personalizzarli sempre più, proprio per invogliare a farne uso.
Niente da fare...il tempo passava e nessuno sognava più...
Finchè un giorno...
...sentì trillare il campanellino che lo avvertiva che qualcuno aveva aperto il suo cassetto dei sogni...
Felice corse a vedere chi fosse e...con sua grande meraviglia...scoprì che non era il destinatario del sogno che lui tanto amorevolmente aveva preparato...
Era la sorellina più piccola del ragazzino che avrebbe dovuto sognare di diventare un grande calciatore.
Come tutte le sorelline era andata a curiosare nel cassetto del fratello e si era impossessata di quel sogno non destinato a lei.
La piccola sognava felice ad occhi aperti...
...ma come...si chiese l'uomo dei sogni...io per lei avevo preparato il sogno di diventare una grande ballerina...perchè mai è felice di immaginare di essere un rude calciatore?

Perchè...caro Ghiblin...i sogni son desideri irrealizzabili...e devi lasciarci liberi di sognare quello che vogliamo...non puoi essere tu a scegliere per noi...già la vita ci costringe a delle regole...e vuoi che anche nei sogni dobbiamo seguire questi schemi? La fantasia è come una farfalla...se le togli le ali cosa rimane? Un brutto insetto...un bruco...ecco cosa era rimasto in noi di una cosa tanto bella...e ti meravigli che più nessuno di noi la cercasse?

L'uomo dei sogni capì...e così da quel giorno non depose più sogni personalizzati...ma solo sogni...lasciando libero il proprietario del cassetto di sognare quello che voleva...di volare con la propria fantasia...

Ora sulla montagna è tutto un trillare di campanellini...
i cassetti vengono continuamente aperti e tutti sognano, passando da un desiderio all'altro...
...sognano...come è giusto che sia...se no che sogni sarebbero?

Un altro finale... Una favola senza finale... Il diario di Lodovisca Poesia e meditazioni Collage Home page