Buongiorno del 17 giugno 2004

Le piccole gioie della vita


Ieri sera sono stata nella solita pizzeria con i soliti amici.
Solite chiacchiere davanti alla solita Margherita, solita birra piccola, soliti camerieri, solite frasi...
Eravamo nella veranda esterna e davo le spalle agli altri tavoli e, tanto per cambiare, ero infervorata in una delle mie solite "discussioni" con l'amica che mi sedeva accanto.
Avevo notato che dietro di noi sedeva una coppia...veramente...più che loro avevo notato le portate di pesce che portavano al loro tavolo e mi sono chiesta...ma perchè non ho preso anche io il pesce?
Poi mi sono ricordata che quando prendo il pesce mi chiedo...ma perchè non ho preso anche io la pizza???
Verso la fine della serata, non ricordo neppure come, la coppia del pesce alzandosi nell'andar via, ci ha rivolto la parola.
Una coppia sui 40 anni con un bambino piccolo (due mesi)...solite doverose parole...che carino...come si chiama...quanti mesi ha???
E così nel sentire che il piccolo è nato il 12 aprile non ho potuto fare a meno di dire con un sorriso...
Ariete...brrrrrrr
E il papà ha aggiunto...
Ariete e pure Ariete maschio...
Al che io...
Vedo che se ne intende...La capisco sa...Mio figlio è un ariete...
Ed è stato a questo punto che quest'uomo (un bel ragazzone) mi ha detto...
Io la conosco sa??
Ci conosciamo????? e mentre lo dicevo lo guardavo con aria meravigliata
Sì...mi ricordo di lei...Don Tonino...la parrocchia...il coro...le feste di carnevale...
Ma quanti anni avevi???
Ero piccolo, una decina d'anni...

L'ho guardato con infinita riconoscenza :-)))))

Era il 1975, Roby stava per mettere piede nel mondo della scuola ed io volevo che mio figlio crescesse in un ambiente sano e così, volutamente, cercai, riuscendoci, di far parte dell'ambiente parrocchiale.
Ambiente che nei miei già 10 anni di vita bolognese avevo ignorato.
Ci avevo provato appena ero arrivata a Bologna, ma si vede che non era un buon periodo all'epoca e così...ne ero rimasta fuori.
Invece, quel giorno, che avevo preso la mia decisione, mi imbattei in questo giovane sacerdote (Don Tonino) e nel rivolgermi a lui (io 30 anni, lui 35) gli dissi:

Mi scusi, Padre...
e lui di rimando
Mi dica, Sorella...

al che, ricordo, scoppiai a ridere e nacque così questa bellissima amicizia che durò per 4 anni.
Quattro anni per me intensi che mi videro via via diventare catechista, corista, donna delle pulizie della chiesa, contabile del parroco, collaboratrice del Bollettino mensile, organizzatrice di feste, attrice sulle tavole del teatrino e persino regista...mamma mia...
Le mie attività, però, si svolgevano con persone della mia età, a volte con i giovani sui 20 anni e soprattutto con i piccoli dell'età di mio figlio (6 anni).
La fascia alla quale era appartenuto quel ragazzone che mi stava ora davanti mi era totalmente sconosciuta.
E mentre lui continuava a ricordare, io lo guardavo con sempre più infinita riconoscenza...

...che bello, dicevo tra me e me, che un "bambino" si ricordi di me, di me che smisi di essere così attiva in parrocchia quando nel 1979 Don Tonino se ne andò.
Provai una delusione così cocente che pian piano abbandonai tutto e nel farlo smisi di andare sistematicamente in chiesa, fino a disertala del tutto nel giro di un anno.
Eppure a distanza di ben 24 anni, quel "bambino" oggi 40enne, marito e padre, mi ha riconosciuta, ricordava il mio nome e come io ho iniziato a dargli del "tu" è passato anche lui disinvoltamente dal "lei" al "tu".
Potete non credermi, potete pensare quello che volete, ma per me è stata una cosa bellissima, soprattutto il "tu".
Sono piccole cose, lo so bene, ma la vita è fatta soprattutto di piccole cose...sono le piccole cose che rendono la vita bella :-))))))
Un bacio
Lodovisca

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