Amarcord...

"Tex Willer"

 

Eravamo alla fine degli anni ‘70, inizio anni ’80.

I Supereroi imperversavano.

Il caro vecchio Nembo Kid della mia adolescenza era diventato Superman, ma era stato trasformato, soprattutto, in un giornalino caotico.

Non so chi lo disegnasse prima, né chi lo disegnasse dopo, so solo che era diventato ai miei occhi…brutto.

Erano spuntati Supereroi ovunque. I preferiti di mio figlio, all’epoca poco più che decenne, erano l’Uomo Ragno, ma soprattutto i Fantastici 4.

Un giorno incominciò a tampinare il nonno per poter avere i numeri arretrati e così ebbe inizio questa ricerca tra i vari negozi di giornali usati, finanziata dal mio Supereroe personale.

Un paio di volte alla settimana, nel primo pomeriggio, partivamo in tre alla caccia di questi tesori perduti.

Spesso babbo aspettava pazientemente fuori per evitare di cercare parcheggio, ma col passar del tempo vedevo che era sempre più frequente che anche lui entrasse con noi in questi negozietti.

E così mentre Roby rovistava tra i Supereroi, mentre io lasciavo gli occhi sui Diabolik di annata, dai prezzi proibitivi, babbo scartabellava qua e là, finchè un giorno comprò anche lui un giornalino usato: Tex Willer.

Con la crudeltà che spesso contraddistingue noi figli, gli dissi…ma babbo che fai…ti metti a leggere Tex??? E lui di rimando…sì…perché?

I Tex all’epoca, ma penso anche ora, avevano un difetto ai miei occhi: ogni storia iniziava in un numero per finire nel numero seguente, dove circa a metà giornalino ne iniziava un’altra. Gioco forza, se volevi sapere come andava a finire, eri costretto a comprare anche il giornalino del mese dopo.

E fu così che babbo si mise alla ricerca dei numeri consecutivi per poter leggere le varie storie complete.

E poi si mise a comprare i numeri nuovi che uscivano una volta al mese...e poi a comprare ogni Tex che trovava.

In breve iniziò, alla “veneranda” età di 56 anni (la mia…sigh), a fare la raccolta di Tex.

Non so come, riuscì a trovare anche i primissimi numeri, compreso il sempre mitico numero 1, il pezzo più ambito di ogni collezionista.

Ed ha continuato fino alla fine…

L’ultimo numero della sua collezione è quello del settembre del 1995…il 420 "Mille dollari per morire"...

Quando misi ordine nelle sue cose, trovai tutti questi giornalini, conservati con cura, impacchettati a dieci per volta.

Avrei voluto conservarli, ma sapevo che avrei finito col relegarli in fondo ad un armadio.

E così pensai bene di farne dono ad un caro zio, che sono sicura che li avrà riletti tutti e che li starà conservando come un oggetto più che prezioso.

L'uscita del n. 500 di Tex, che faceva bella mostra di sé in ogni edicola, mi ha fatto rivivere un pezzo della mia vita che avevo dimenticato.

All’epoca non me lo chiesi, ma lo faccio oggi…per quale motivo il mio “serioso” genitore fece una raccolta del genere, iniziando dal nulla?

Se lui fosse ancora qui glielo domanderei, ma visto che non posso, mi piace darmi da sola qualche risposta…

…forse perché da ragazzino non poteva permettersi di comprarlo?

…forse perché da giovane papà preferiva spendere quei soldi per il Corrierino dei Piccoli?

…forse perché, in seguito, il ricordo si era perso strada facendo?

…o forse perché attraverso Tex, restato sempre giovane e prestante, ritornò giovane anche lui?

L’ultimo “forse” è quello che mi piace di più…

Lodovisca


Il diario di Lodovisca Pagine degli amici Attività degli amici Home page