Tom Dooley

Non so se conoscete questa canzone. A me piace tantissimo.
E' una canzone della mia gioventù, forse sconosciuta ai più.
Giunse a me attraverso un 45 giri di quelli di plastica (proprio di plastica plastica)
che un giornale di quando ero ragazzina dava in omaggio, antesignano dei giornali di oggi.
Erano dischi che avevano una durata limitata, data la fragilità del materiale con cui erano fatti, ma grazie ad essi, noi ragazzi potevamo conoscere
melodie che forse non avremmo cantato mai.
Di Tom Dooley non sapevo nulla, nè so nulla oggi.
Riuscivo a canticchiare, storpiandole in
maniera incredibile, le prime parole del
ritornello...l'unica cosa che sapevo ripetere era
Tom Dooley...
Chi è Tom Dooley?

In me risvegliava immagini come quella che una
fortunata ricerca in internet mi permette di
proporvi.
Un bivacco...attorno al fuoco dei cowboys
stanchi...una chitarra...ed una voce intonata
che ricordava le gesta del grande
Tom Dooley...
Sarà veramente così?
Leyla

Fine di un eroe della mia gioventù.
Avevo immaginato tutto bene...il fuoco...l'epoca...il cowboy con chitarra...ma la ballata non narrava grandi gesta...
Ecco chi è Tom Dooley...
L'ho scoperto due minuti fa digitando il suo nome in Google...
:-((((((


Tom Dooley è una murder ballad tradizionale dei monti Appalachi. La melodia possiede una felicità inquietante, tipica delle ballate anglo-scoto-irlandesi traghettate nel Nuovo Mondo dai Padri Pellegrini. La sua provenienza americana è evidente a partire dal testo: i riferimenti alla figura dello Sceriffo e allo Stato del Tennessee, dove Tom Dooley avrebbe voluto dileguarsi. L’autore o l’autrice della ballata inchiodano Tom Dooley nel giorno che precede la sua impiccagione, quando la fuga è ormai impossibile. Tutto questo, però, lo veniamo a sapere solo verso la parte finale della ballata. Il refrain iniziale, che andrà a intervallarsi ripetutamente alle strofe, risuona come una sentenza inesorabile indirizzata direttamente all’imputato: "Impicca la tua testa Tom Dooley…Perché hai ucciso Laure Foster/ E tu sai di essere destinato a morire". Nelle prime tre strofe, il narratore esterno sembra voler rievocare nella mente di Tom Dooley ciò che ha commesso, come se il ricordo costituisca di per sé un’atroce punizione.
Vediamo la scena del delitto,l’occultamento
delle prove ("hai nascosto i suoi vestiti e le sue scarpe"),
la collina in cui Tom Dooley sposò Laure Foster
per poi "toglierle la vita",
la tomba scavata nella "fredda argilla".
Dalla quarta strofa in poi, cambia la prospettiva:
la narrazione passa alla prima persona e Tom Dooley
prende la parola per dichiararsi innocente nonostante
la consapevolezza di dover morire
("So che mi impiccheranno / Domani sarò morto").
Il fatalismo con cui Tom Dooley
affronta il proprio destino, raggiunge il vertice
d’intensità nell’invito a prendere e continuare
a suonare il suo violino perché a lui non servirà più
e soprattutto nell’agghiacciante immagine finale,
in cui il condannato proietta se stesso nel momento
successivo all’esecuzione,
"laggiù nel vuoto, a pendere da una grossa quercia".
La storia raccontata nella ballata, una storia di crimine a sfondo passionale, si riferisce a fatti realmente accaduti nella comunità di Elkville (ora conosciuta come Ferguson) nel North Carolina nel gennaio del 1866.
Secondo la versione più accreditata, fu Anne Melton, l’amante di Tom Dooley, a uccidere Laure Foster anche se non venne mai condannata. Dooley, soldato sudista e raffinato fiddler, l’aiutò solamente a seppellire il cadavere.
Doc Watson, abituato ai racconti dei bisnonni che abitavano vicini alla famiglia di Tom Dooley, registrò una squisita versione della ballata nel 1964.
I primi a renderla celebre al di là dei boschi appalachiani, furono i membri del Kingston Trio: secondo il critico americano Greil Marcus, la loro "performance accorata, orecchiabile, misteriosa" incisa nel 1958, rappresenta il punto di partenza della diffusione del folk revival anni ’60.


Tom Dooley
Sei impiccato Tom Dooley
Sei impiccato e piangi
Perché hai ucciso Laura Foster
E sai che sei destinato a morire
L’hai lasciata sul bordo della strada
Dove le hai chiesto perdono
L’hai lasciata sul bordo della strada
Dove hai nascosto i suoi vestiti e le sue scarpe
Sei impiccato Tom Dooley
Sei impiccato e piangi
Perché hai ucciso Laura Foster
E sai che sei destinato a morire
L’hai portata sul pendio
Per farne tua moglie
L’hai portata sul pendio
E poi hai preso la sua vita
Hai scavato la tomba lunga quattro piedi
E l’hai scavata profonda tre
Hai rovesciato sopra di lei la fredda argilla
E l’hai calpestata coi tuoi piedi
Sei impiccato Tom Dooley
Sei impiccato e piangi
Hai ucciso la povera Laura Foster
E sai chi sei destinato a morire
La pena è pena e rotola
attraverso il mio petto
Finché io vivrò, ragazzi,
Essi non mi lasceranno stare
Io so che mi stanno per impiccare
Domani io sarò morto
Anche se io non ho mai torto un capello
Sulla povera piccola testa di Laura
Sei impiccato Tom Dooley
Sei impiccato e piangi
Perché hai ucciso la povera Laura Foster
E sai che stai per morire
In questo mondo e un altro ancora
Allora considera dove sarò
Se non fosse stato per lo sceriffo Grayson
Sarei nel Tennessee
Tu puoi prendere il mio vecchio violino
E suonarlo se ne hai voglia
Perché, a quest’ora domani, ragazzi
Non mi servirà più
Sei impiccato Tom Dooley
Sei impiccato e piangi
Perché hai ucciso la povera Laura Foster
E tu sai che sei destinato a morire
A quest’ora domani
Dove pensi che io sarò
Via lassù nel vuoto
Penzolando da una grande quercia

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