POVERA BOLOGNA

Buongiorno Amici
mi sono presa il disturbo di scansionarvi (chiedo scusa se è una scansione non perfetta...) questa lettera apparsa sul Carlino di oggi 5 ottobre 2015.
Non sono bolognese... ma vivo a Bologna da che avevo 20 anni...
E ricordo con nostalgia gli anni della mia gioventù (e anche dopo) quando Bologna era ben diversa da quella che è diventata oggi.
Anni in cui noi giovani dell'epoca, dopo una serata passata in pizzeria, con una chitarra e tante cantate, ci potevamo fare una bella passeggiata sotto i portici di via Indipendenza, o andarci a prendere il bombolone appena sfornato da Pino, o aspettare che uscisse il Carlino, fresco di stampa, nell'edicola di via Irnerio aperta tutta la notte...
E quando aprì l'area di servizio Cantagallo, il nostro divertimento preferito era andare fin lì (a Casalecchio) per fare un giretto tra i banchi deserti del supermercato o meglio ancora nelle giostrine per bambini.
Fino a una dozzina di anni fa, noi donne non avevamo paura a girare per il centro di Bologna, tra amiche, dopo essere uscite da un ristorante, dove si era tenuta una cena, e andare a riprendere la macchina lasciata in parcheggio.
Oggi, invece, c'è da aver paura anche ad uscire da sole a mezzogiorno...
Senza contare in cosa è stata trasformata questa bellissima città.
Piste ciclabili ovunque... piste sempre VUOTE.
Piste in mezzo ai viali di circonvallazione, piste tra le macchine parcheggiate e il marciapiede, piste sui marciapiedi, che sono in assoluto le più pericolose.
Sembra quasi che la città sia finita (riferito a chi l'amministra) in mano a qualcuno che voglia "distruggerla".
Tralascio volutamente di parlare della delinquenza che prolifera ovunque...tanto mi sa che quella (purtroppo) è un male comune a tutte le città italiane...
Leyla

 

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