Le edizioni del "Festival di Sanremo" degli anni '70 furono determinate da diversi eventi spiacevoli e di contestazione. Ad esempio ricordiamo nell'edizione del 1972 lo sciopero dei cantanti. I giovani d'allora, o meglio, i loro gusti musicali furono diversi, l'indifferenza verso le gare canore fu sancita da generi musicali più impegnativi. Furono gli anni della televisione a colori, e del dilagare nelle discoteche della "febbre del sabato sera". La cultura italiana era in evoluzione, vigeva il femminismo.
La crisi a Sanremo si fece sentire; per diversi anni il festival non era più l'evento nazionale, la televisione manifestò poco interesse e così fece anche il grande pubblico. Il decennio restò impresso come il più basso, insignificante per le manifestazioni canore di quegli anni.

Nel 1977 ci fu il cambiamento di sede. La manifestazione canora si spostò dal Casinò Municipale, al teatro dell'Ariston in Via Matteotti, e la Televisione mandò in onda il primo Festival a colori.

Nel 1979 ci fu un grande evento a Sanremo, con la presenza di Stars Internazionali come Tina Turner e Kate Bush.

Erano gli anni bui. I Festival degli anni '70, però, produssero per il mondo musicale grandi cantanti della canzone italiana, come Lucio Dalla, e che dire della combinazione Mogol -Battisti, dei trionfi di Mina, anche se non partecipò alle gare canore. Il 1970 vide la nascita del gruppo ligure "I Ricchi e Poveri", che dopo la loro partecipazione al festival del '70 e del '71 diventarono il gruppo più popolare d'Italia.

Ricordi personali
Non era più come nel decennio precedente che per sentire un po' di musica non dico che bisognasse aspettare Sanremo, ma quasi.
Ora la musica era ovunque e le canzoni più belle, spesso e volentieri, non uscivano da Sanremo, tipo
"Mi ritorni in mente"
di un Battisti d'annata
Ho scelto questa, ma avrei potuto sceglierne tante altre.
Leyla

Sanremo story
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