Presentano
Mike Bongiorno
Edy Campagnoli, Rossana Armani, Giuliana Copremi e Maria Giovannini

Formula:
Due interpretazioni per brano,
10 brani qualificati per la serata finale.

Classifica finale
Tony Renis - Emilio Pericoli: Uno per tutte
Claudio Villa - Eugenia Foligatti: Amor, mon amour, my love
Pino Donaggio - Cocky Mazzetti: Giovane giovane
Wilma De Angelis - Johnny Dorelli: Non costa niente
Milva - Luciano Tajoli: Ricorda
Tonina Torrielli - Eugenia Foligatti: Perdonarsi in due
Claudio Villa - Aurelio Fierro: Occhi neri e cielo blu
Emilio Pericoli - Sergio Bruni: Sull'acqua
Aura D'Angelo - Arturo Testa: Tu venisti dal mare
Milva - Gianni Lacommare: Non sapevo

Uno per tutte
Tony Renis-EmilioPericoli

Sei quasi fatta per me,
dipinta per me... Claudia,
però confesso che tu mi piaci di più... Nadia.
Di tutte, tutto mi va, u-ulla-lalla... sempre !
Non so decidermi mai, mi trovo perciò nei guai.

Vi penso e vedo cieli senza nuvole
e mille mandolini mi accarezzano
poi apro gli occhi e allor mi accorgo che
non c'è, non c'è nessuna accanto a me.

Innamorato di te desidero te... Laura,
non sono bello però che colpa ne ho... Giulia ?
Ho sulla bocca per voi u-ulla-lalla... baci !
Ed io li dedico a chi per prima dirà di sì.

Presentò Mike Bongiorno con Edy Campagnoli, Rossana Armani, Giuliana Copremi e Maria Giovannini. Orchestre: Pino Calvi e la sua Orchestra; Gigi Cichellero e la sua Orchestra.
Per la tredicesima edizione del festival, cambiarono il sistema di votazione, tornarono alla vecchia formula. Le due passate edizioni col "Voto festival" e l'attesa di due settimane per conoscere il nome del vincitore non ebbero un gran successo. I risultati finali meglio subito alla conclusione della terza serata.

Tutti i brani furono vagliati dalla commissione speciale d'ascolto, l'organizzazione però non invitò gli autori. Le canzoni scelte furono 339, e solo 20 andarono a formare il gruppo per il festival.

La commissione era presieduta da Vittorio De Sica e composta da nomi famosi del mondo dello spettacolo, da Giovanni Mosca, Cesare Zavattini, Enrico Viarisio, Remigio Paone, Franco Ferarra, Angelo Giacomazzi, Ferdinando Palermo, Carlo Toffoletti, Edgardo Trinelli, e Padre Gino Stefani.

Le canzoni andarono in finale, con la stessa formula adottata nelle passate edizioni, 10 vennero ascoltate la prima sera, altre 10 nel corso della seconda serata, dai due gruppi uscirono i 10 brani che si dettero battaglia per i primi tre posti per la finalissima.

Le giurie 20 esterne, decentrate in altrettante città Italiane, erano composte da 15 persone ciascuna. Anche la giuria interna fu formata da 112 spettatori, col biglietto d'ingresso del Casinò. Ne furono sorteggiati quattro per ogni fila delle ventotto in platea. I giurati furono in tutto 412, cambiarono ogni sera, e poterono esprimere un solo voto a testa.

La Radio per le due prime serate mandò in onda sul Secondo Programma le registrazioni, solo i momenti relativi alla gara. Anche la televisione, sul secondo programma, fa lo stesso, alle ore 22.25. Il titolo del programma "Servizio di attualità da Sanremo". La seconda sera fu trasmessa alle ore 22.10. La terza serata finale, invece, fu trasmessa dalla radio sul secondo programma, e dalla televisione sul Canale Nazionale, in diretta alle 21.15.

CURIOSITA'
Alla vigilia della manifestazione, i giornali scrivevano di un "duello" canoro, tra il "reuccio" Claudio Villa e Milva la "pantera rossa". Dicevano che la vittoria sarebbe andata ad uno di loro. Vinse Tony Renis, grazie ai voti delle giurie esterne. Il giurì presente in sala al Casinò preferì la canzone "Giovane Giovane".

I giornali in merito alla manifestazione parlavano di stanchezza da esaurimento...e che la musica non era mai stata così bassa di livello. C'era chi parlava di plagio, Tony Renis fu accusato di aver copiato una frase della canzone, da un articolo, apparso su una rivista. Ma non ci fu nessuna azione legale nei suoi confronti. Il festival del 1963 a detta di tutti non fu una grande annata.

Si racconta che ci fu anche un mistero durante gli scrutini, 12 dei 112 voti della giuria furono smarriti, e considerati persi.

Nel 1963 ci fu lo scandalo di Mina, che aspettava un figlio da un altro uomo, col quale non era sposata.Il suo modo di cantare nel giro di poco tempo aveva cancellato i modi d'interpretazione delle canzoni, anche se non partecipò alla 13a edizione della manifestazione canora, la gente la ricordava per il suo modo di muoversi, trasgressiva, di come si metteva le dita in bocca, e di come storceva i piedi. Si faceva cogliere in pose, poco ortodosse, "sconvenienti". Il suo modo di vestire era succinto. Si diceva che le cantanti per piacere dovevano usare anche il corpo oltre alla voce. Questo però non piaceva agli assennati. Il modo d'imporsi delle cantanti, cambiò col tempo, ma non fu il solo rinnovamento all'interno della manifestazione. E' giusto ricordare che erano anche gli anni, di chi non riusciva ad andare in finale, e che ugualmente vendeva molti dischi, più dei vincitori stessi.

Gianni Ravera da cantante era diventato il Patron della manifestazione, ed era un grande ricercatore di nuovi talenti, ed un gran affezionato del Festival. Luciano Tajoli la seconda serata non si esibì, e la sua canzone fu fatta ascoltare tramite un disco.

Ricordi personali
Pochi ricordi. Come spesso succedeva (e succederà) l'anno seguente veniva premiato con la vittoria il cantante che nella passata edizione aveva avuto maggior successo.
Quell'anno toccò a Tony Renis che vinse con l'insulsa anche se gradevole "Tutte per uno", che nulla aveva a che spartire con "Quando quando quando" dell'anno prima.
La mia preferita rimane "Giovane giovane" di Pino Donaggio.
Tutte le altre canzoni si sono perse sia per me che, penso, per tutti.
Esordisce come presentatore Mike Bongiorno, già famosissimo in tutta Italia.
Al suo fianco 4 vallette, tra cui spicca Edy Campagnoli,
resa famosa dallo stesso Bongiorno in "Lascia e raddoppia"
Leyla

Sanremo story
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