Che strana cosa sono le associazioni di idee...
Avete presente quel giochino che pare facciano spesso gli psicologici?
Dicono una parola e tu devi rispondere immediatamente con la prima cosa che ti salta in mente e da qui loro "capirebbero" tutto di te.
Che ridereeeeeeeeeeee... eh eh eh
Eppure stamattina mi è successo.
Volevo raccontarvi di Unnar, uno dei pochi cani della mia vita e all'improvviso sono passata a parlare di ben altro...
Sentite come sono andate le cose. 

 
Due "spasimanti" particolari

Unnar... ho adorato Unnar... una splendida dalmata, precisa identica a quelli della Carica dei 101.
Abitava al 2° piano. Era il cane dell'amica di mia madre (la dada... come la chiamava Roby... e come abbiamo finito col chiamarla anche noi).
Non amo molto i cani e ne ho anche un po' paura.
All'inizio che la dada la prese, la vedevo raramente, ma chissà perchè Unnar mi adorava... mi adorava a tal punto che la mia paura scomparve ed iniziai ad amarla anche io.
Unnar profumava davvero.
La dada le faceva il bagno ogni sabato ed aveva anche due deodoranti, per la toilette di tutti i giorni.
Pensate che quando la conobbi, nel sentire il suo profumo, chiesi alla dada che bagno schiuma usasse e come una scema me lo andai a comprare anche io, senza capire che era il suo pelo che tratteneva la fragranza.
E siccome io pelo non ne ho, non riuscivo a profumare come lei :-)))))))))
Unnar che "voleva" stare in braccio a me, quando anche io giocavo a carte con mia madre e la dada.
Voleva comportarsi da gatto.
Ma mi dite come si fa a giocare a canasta con un dalmata in braccio?
Eppure quante volte l'ho fatto.
Si raggomitolava per cercare di farsi piccola piccola.
Dopo un po' mi stancavo, perchè era pesante, allora prendevo il puff, lo mettevo vicino a me, l'accoccolavo su, ma lei niente.
Lei scendeva, se ne stava per terra e per tutto il tempo appoggiava il muso, premendo anche, sulla mia coscia e mi guardava con due occhi imploranti, come dire... io sono qua... vedi tu se mi vuoi prendere in braccio oppure no...
In questo mi ricordava tanto Salvatore...
Salvatore???
Ma, Lodovisca, come puoi associare Salvatore ad Unnar???
Eppure...
Salvatore era un bambino (perchè ora è un uomo più che adulto) che quando abitavo a Cagliari (io 16 anni, lui 3 o 4) veniva spesso in casa mia.
Era l'ultimo di 4 figli di una nostra vicina di casa.
Dire che Salvatore mi adorasse è dire niente :-))))
Sentite cosa faceva.
Se stavamo guardando la TV assieme, lui doveva stare in braccio a me.
Era piccolo sì, ma bello pesantino e dopo un po' io mi stancavo e allora gli dicevo:
Dai... su... siediti sulla sedia qui di fianco a me... stiamo vicini lo stesso...
Ed avvicinavo la sedia.
Ma lui niente.
Se ne restava in piedi.
Zitto.
Non diceva nulla, era un bimbo un po' introverso.
Non piangeva.
Se ne restava appoggiato a me, guardando me e non la TV con due occhi che mi sembrava che mi accusassero.
Mamma gli diceva:
Vieni Salvatore, ti prendo in braccio io.
Ma lui nulla.
Se mamma tentava di prenderlo, lui si irrigidiva, senza però fare capricci, e se ne restava lì... finchè io non lo riprendevo in braccio.
Parlava poco Salvatore, ma ora che ci penso meglio mi sa che non parlasse quasi per nulla.
Mi seguiva come un'ombra ovunque... e ricordo anche... che la sera in cui partii per sempre da Cagliari, 4 anni dopo, mamma ed io (e Sandro) passammo le ultime ore prima della partenza proprio in casa sua.
Beh... al momento di salutarli... Salvatore non volle baciarmi, anzi si mise a piangere, respingendomi.
Io non capivo.
Fu la madre che mi disse:
E' geloso di Sandro... è sempre stato geloso di Sandro...

Leyla

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