Horge Luis Jmenez detto "el chileno" depose con religiosa delicatezza la massiccia cornice d'argento al centro della sua scrivania.
Non che fosse particolarmente preziosa...ma prezioso per lui era il contenuto...una foto che lo ritraeva insieme con el presidente Chavez, che mostrava sorridendo il Constantin Vacheron che gli aveva appena venduto.

"Sono un uomo realizzato" ... pensò ammirandosi in quella foto.

Figlio di poverissimi emigranti cileni trasferitisi in Venezuela da Valparaiso nei primi anni '60, da bambino aveva abitato nei ranchitos che si inerpicano tra il fango e gli sterpi del monte Avila che sovrasta Caracas.
Ma, a differenza dei suoi coetanei che non pensavano altro che a bere birra Polàr e a portarsi a letto las morositas, lui si era prefisso di diventare ricco.
Avido, determinato ed anche fortunato era entrato in quella gioielleria, nell'esclusivo centro commerciale della Mercede, il quartiere più hit della città, come garzone di bottega ed ora, dopo 25 anni, ne era diventato il direttore. Decise allora, dato che il suo presente e futuro viravano al rosa dell'agiatezza, di ricolorare anche il suo passato, aggiungendo al suo cognome anche quello della madre e dei nonni paterni e materni, alla stregua dei nobili castigliani.  Uomo furbo, il nostro direttore dirigeva con mano militaresca il negozio che ben presto, e grazie anche al cambio favorevole tra bolivàr e dollaro, era diventato il ritrovo dei turisti americani che nei week-end scendevano dalla Florida a far spese di preziosi ed orologi.
Inutile dirvi che il nostro uomo lucrava anche sul cambio e ben presto aveva racimolato una cifra consistente nel suo c/c bancario.
Provava un certo sadico gusto nell'imbrogliare i gringos, così ricchi, così tronfi, che a lui sembravano tutti stupidi. Aveva perciò ordinato ai suoi commessi che quando un qualsiasi straniero entrava nel negozio dovevano chiamarlo, che ci avrebbe pensato lui a consigliarli per gli acquisti.
Per questo non si meravigliò quando udì il triplice squillo del citofono interno.
Era il segnale che un nuovo pollo era entrato nell'aia preziosa ed aspettava solo di essere spennato.
Si alzò dalla comoda poltrona che lo ospitava...un'ultima occhiata allo specchio...si riavviò i capelli con la mano...si aggiustò il nodo della sua cravatta di Ferragamo e scese di sotto.
Individuò subito il soggetto oggetto del suo interesse.
Ci mise tre secondi a capire, dal suo abbigliamento e dal daytona che portava al polso, che era un uomo decisamente facoltoso.

"Sono Horge Luis Jmenez Camacho Pedroza, direttore del negozio -fece il nostro uomo con fare sussiegoso mentre cercava di indovinare la nazionalità del turista- Posso esserle utile per le sue scelte?"

Il turista si rivelò essere tale Stefano Trabanzini, uomo d'affari italiano con interessi di import-export tra Europa e Sud America.
Cercava qualcosa di prezioso da regalare alla moglie per il suo cinquantesimo compleanno.
Passarono in rassegna diversi plateau di gioielli...collane...bracciali...ma nulla pareva soddisfare le esigenze del cliente.

"Guardi... - disse alla fine il nostro connazionale- le cose che mi ha mostrato son davvero molto belle, ma io cerco qualcosa di...più. Non solo mia moglie il prossimo mese compie gli anni, ma ad ottobre festeggiamo anche le nozze d'argento e io vorrei celebrarle con un regalo unico, prezioso"

"Tranquillo -fece il nostro uomo- io ho quel qualcosa in più che fa al caso suo... tirando fuori da un cassetto della cassaforte uno scrigno.

"Vede -disse aprendo la scatolina di pelle- questa pietra è un autentico e rarissimo topazio rosso del Brasile. Un oggetto davvero raro...praticamente unico.
Guardi...guardi anche lei...
-sussurrò con religioso susseguo offrendo il suo monocolo professionale al cliente- ...vede quelle sfumature leggermente più scure, quasi neracee, che si vedono ai bordi della pietra?
Ebbene, queste piccole imperfezioni naturali contribuiscono a rendere l'oggetto non più prezioso...ma preziosissimo"

L'italiano a quella vista rimase folgorato.
Mostrò sincero entusiasmo...desiderio di acquistarlo e ne chiese il prezzo.
Horge Luis Jmenez eccetera assunse un'aria pensierosa...fece finta di ragionarci un po' e poi sparò una cifra stellare.

"Sa che mi duole privarmi di questa rarità? -fece sorridendo all'avventore- Per quanto io possa essere ragionevole non posso scendere sotto i 25 mila dollari -mentì ben sapendo di aver gonfiato di almeno un terzo il valore dell'oggetto.

"Apperò... -pronunciò sotto voce il nostro conterraneo, ma subito dopo sorrise e tirò fuori il libretto degli assegni- Quest'anno mia moglie mi costerà più del solito...ma che mi importa...d'altronde 50 anni si compiono una volta sola nella vita"

"Abbiamo un problema...temo... - disse il direttore- Oggi è venerdì e lei sta pagando con un assegno...mi capisca...lei sicuramente è un gentleman...ma io non potrei accettare un simile strumento di pagamento senza ulteriori garanzie"

"Nessun problema -fece il nostro conterraneo finendo di compilare l'assegno.
Mi rendo perfettamente conto della sua obiezione...e la trovo giustissima.
Facciamo così...lei si tiene il gioiello e l'assegno...quest'ultimo lo verserà lunedì nella sua banca e solo dopo aver ottenuto il bene fondi e incassata la somma, mi farà recapitare l'oggetto in hotel. Io alloggio al Globo International, nella suite Simon Bolivar. Conosce vero?"

"Certamente -rispose l'avido commerciante mostrando tutte le 32 perle dei suoi candidi denti...maledicendosi al contempo...( accidenti..non ci avevo pensato...ho rischiato di perdere un affare magistrale per una sciocchezza )
Sarà mia premura farglielo recapitare...anzi..farò di più...glielo porterò personalmente"

Cosa che regolarmente fece la settimana successiva, incassato l'assegno, e dopo aver TRASFERITO 9000 dollaros nel suo conto personale, accompagnando per giunta il prezioso oggetto ad un ricco cesto di squisita frutta tropicale.

Passarono i mesi...e si avvicinava il Natale...quando un bel giorno il segnor Trabanzini si ripresentò in gioielleria.
Il direttore, subito avvisato, si precipitò al piano terra e accolse il cliente come un vecchio caro amico.

"Buenas dias Stefano...qual buon vento? Gli affari l'hanno riportata a Caracas nuovamente?"

"Anche... -rispose pensieroso l'italiano- ma sopratutto mia moglie mi ha costretto a tornare da lei"

"Ma come -sobbalzò il direttore- forse non le è piaciuto il regalo?"

"Al contrario -rispose il nostro Stefano- si è talmente invaghita del topazio che mi ha chiesto...anzi...supplicato di trovargliene un altro identico. Il suo desiderio è quello di farne una coppia di pendenti. Dice che le starebbero di incanto...sarebbero in tinta col tiziano dei suoi capelli"

"Temo sia impossibile...- obiettò Horge Luis- ...come le dissi allora quella pietra è un oggetto unico"

"Me ne rendo conto -controbattè il facoltoso cliente- Ma vede...io amo talmente tanto mia moglie che per lei farei una pazzia...e sono deciso ad esaudire ogni suo desiderio. Se non ce l'ha la cerchi...dove vuole...ma me la trovi -disse accomiatandosi- Alloggio al solito hotel...solita suite...e sopratutto non bado al prezzo. Insomma...lei ha da me carta bianca...faccia lei..."

Galvanizzato da quelle parole "el chileno" si mise all'opera pregustando il lucroso affare.
Passò una settimana cercando giorno e notte la pietra gemella ma invano.
Finchè...aveva ormai perso ogni speranza...grazie al web riuscì a risalire ad un vecchio commerciante ebreo di gioielli di Losanna che affermava di avere un gioiello in tutto e per tutto simile all'oggetto del suo desiderio.
Si fece mandare una foto per e-mail e sobbalzò quando la vide...
era una copia perfetta di quello che cercava...
stessa forma...
stesse sfumature.

Sobbalzò nuovamente quando seppe il prezzo richiesto dal gioielliere svizzero per concludere la transazione...
38 mila euro...un'enormità

"Ma cosa mi importa -pensò- Ho carta bianca e lo rivenderò a prezzo maggiorato al riccastro italiano"

Chiamò il nostro imprenditore in albergo...

"Segnor Trabanzini...dopo mille sforzi ci sono riuscito...ne ho travato un altro identico al suo topazio...ma le costerà carissimo...diciamo 55mila dollari"

"Perbacco -sentì pronunciare dall'altro capo della cornetta- Pazienza...questa donna mi porterà alla rovina...lo prenda e mi avvisi quando lo riceve. Mi chiami pure qui in albergo. Io mi fermerò per almeno altre due settimane...e verrò subito da lei ad acquistarlo"

Richiamò Losanna e concluse la trattativa, non prima di aver cercato, inutilmente, di abbassare il prezzo.

"Accidenti -pensò- questo svizzero è proprio un ebreo...un osso duro...non molla!"

Aspettò con ansia e trepidazione il prezioso plico...e il giorno in cui lo ricevette si affrettò immediatamente a chiamare l'albergo.

"Sono Horge Luis Jmenez Camacho Pedroza...sia gentile..mi passi el segnor Trabanzini...alloggia nella suite Simon Bolivar"

"Spiacente... - si sentì rispondere dall'addetto alla reception- il signor Trabanzini ha lasciato l'albergo l'altro ieri"

Rimase di sasso...
...e due gocce di sudore freddo gli scesero dalle tempie...
...mentre si rendeva conto della triste realtà...
...aveva riacquistato la SUA pietra al doppio del suo valore!!!

 

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