LE ORIGINI DELLA FESTA DI SAN VALENTINO


Credete che la festa di San Velentino sia stata inventata dai fioristi per vendere rose e dalla Perugina per i famosi cioccolatini?
No, la festa ha origini antichissime.
Nell'antica Roma imperiale il 15 Febbraio si festeggiavano i "Lupercalia", feste in onore del dio Lupercus protettore delle messi e del bestiame (*).
Alla vigilia di questa festa, era abitudine che le ragazze da marito mettessero in una giara un bigliettino con scritto il loro nome che poi veniva estratto da giovani ragazzi. Avrebbero fatto coppia durante tutto il tempo dei Lupercalia, ballando e cantando il famoso inno "Lupercali fragilis...".
Altre versioni della storia raccontano che i due avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L'anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie.
Con l'avvento della Chiesa Cattolica quasi tutti i riti pagani legati alla terra e alle stagioni furono sostituiti con feste religiose.
L'esempio più eclatante è Natale: Gesù non è senz'altro nato nell'anno Zero e nessun Vangelo cita il 25 dicembre come data della sua nascita. Risulta chiaro che la nascita del divin Bambino non poté coincidere con tale data perché in dicembre, anche in Palestina, fa un freddo assassino e i pastori non se lo sognavano nemmeno di passare la notte all'aperto con il loro gregge. Il 25 dicembre, però, era una festa per una moltitudine di popoli diversi, uniti dalla conquista romana. In quel giorno si festeggiava la nascita del Dio-Sole e questa festività era già penetrata nell'Impero dai tempi delle campagne di Giulio Cesare in Egitto. Il 25 dicembre è, quindi, una data simbolica che venne adottata dal 330 d.C. da Costantino che aveva grande interesse a sostituire le nuove credenze agli antichi culti.
E così fu anche per le celebrazioni al dio Lupercus.
Nel 496 d.C. Papa Gelasio annullò questa festa pagana sostituendola con quella di San Valentino vescovo, martirizzato dall'imperatore Claudio II in quanto univa in matrimonio giovani coppie alle quali l'imperatore aveva negato il consenso.
Prima della sua esecuzione, Valentino che si era innamorato della figlia del suo carceriere, le scrisse un'ultima lettera firmandola "dal tuo Valentino" frase che è arrivata fino ai nostri giorni.
Il titolo di "patrono degli innamorati" gli fu attribuito nel Medioevo poiché si riteneva che il 14 febbraio, giorno della sua festa, gli uccelli iniziassero a nidificare seguendo il risveglio della natura e dunque dell'amore.

Vi siete commossi?

(*) Nell'antica Roma imperiale il 15 Febbraio si festeggiavano i "Lupercalia"...
I Lupercalia erano dedicati alla fecondità femminile. Il clou della cerimonia, officiata appunto da "uomini-lupo" appositamente mascherati, si svolgeva nella grotta alle falde del Palatino dove, secondo la leggenda, era stato allevato Romolo salvato dal fiume. Due sacerdoti, dopo aver sacrificato montoni e capre al dio Fauno, segnavano con il sangue degli animali la fronte di due giovinetti. Costoro, poi, coperti da pelli e agitando lunghe fruste fatte con i tessuti degli animali sacrificati, correvano fuori per andare incontro ad una processione di donne. Cominciavano a colpirle con le fruste. Le donne urlavano per il dolore delle scudisciate inferte su mani e schiena, ma si sottoponevano al supplizio convinte che ogni frustata rappresentasse una speranza di nuova maternità.

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