Poesia vinicola

POESIA VINICOLA

Un giorno di marzemino, al primo chiaretto dell' alba, camminavo nella champagne dell'oltrepo pavese, in mezzo al nebbiolo.
Il tempo era un inferno, il cielo verdicchio tendente al grignolino.

Mi riparai sotto un pinot e lì incontrai una soave donna fugata che aveva un vestito molto rosé.

Non essendo recioto, tutto spumante, le diedi un dolcetto bacio sul bianco collio e, senza sfurzat, le toccai la barbera della bonarda.
Subito il mio merlot, che non era ancora passito, venne durello che era un cannonau, ma lei non volle che andassi oltre...
Deluso e rosso di borgogna, le dissi: "Chardonnay moi, madame".

E con l'amarone in bocca e un groppello in gola, mi arrangiai da solo.
E sauvignon de brut....

PROSIT !

(grazie a dedy per la segnalazione)

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