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    PADRE 
  KAROL WOJTYLA  - GIOVANNI PAOLO 2
   
 
  Queste, due poesie da lui 
  scritte.
 
 
NELLO SPLENDORE DELL'ACQUA
 Guarda l'acqua: senza posa si sfalda in 
scaglie d'argento
e trema in essa il peso della 
profondità
come quando la pupilla sente nel 
profondo,l'mmagine.
L'acqua lava dai tuoi occhi i cerchi di 
stanchezza
e ti lampisce il volto con riflessi di 
larghe foglie.
Tanto lontano la sorgente
Questi occhi stanchi sono il 
segno
che le acque oscure della notte fluirono in 
parole di preghiera.
(carestie di anime)
Ora la luce del pozzo 
vibra profonda nelle lacrime
scosse penseranno i passanti da una ventata di 
sogni...
E intanto il pozzo crea nel tuo sguardo solo barlumi di 
foglie
con chiazze di verdi riflessi vela dolcemente il tuo 
volto
laggiù sullo sfondo.
Quanto è lontana ancora la sorgente?
Eppure in TE vibrano moltidudine
in cui raggia lo splendore delle tue parole
come raggia negli occhi lo splendore 
dell'acqua...
Tu le conosci nella stanchezza,le conosci nella 
luce
Quando apri gli occhi sul fondo dell'acqua
i sassi trasparenti per la recente 
pioggia brillano
appena sollevandosi al  passo dei 
viandanti.
Si fa sera.
Quanti si addentrano nei vani 
delle porte aperte di scatto
quanti sfumano nel chiarore dei  vani delle 
finestre.
E' già sera.
 
Il muro umano a tratti s'apre 
in un volto di passante poi le luci delle finestre lo 
spostano
poco più in là ora stretto,ora 
allargato.Continuo
Lo sguardo a malapena  si stacca dal 
murobuio.Semplice.
Ma io ti dico  che solo tu così fiocamente 
distingui
questa folla che naviga dietro l'ombra del 
neon.
Lo svela propio quello che in esso è più segreto
e che nessuna  fiamma può distruggere
Quando socchiudi gli occhi, lo spazio di nuovo si 
empie
di contenuti quasi indiscibili ecco il buio della folla si 
apre
accarezando in se questa bontà
della quale tacento ti sazi in tutti loro
che se gridi tu riduci in polvere
No no non siete solo voi e seppure lo foste 
la vostra presenza non solo è durevole ma 
rivelatrice
Purchè si aprono gli occhi in un altro mondo
un mondo tutto diverso,è purchè non si 
scordi 
la visione che allora appagava lo sguardo
  (KAROL WOJTYLA)
  
 
 
Ed era solo,col suo stupore,
con le creature senza meraviglie
per le quali esistere e trascorrere era sufficiente.
L'uomo con loro,scorreva sull'onda dello stupore!
Meravigliandosi,sempre emergeva
dal maroso che lo trasportava,
come per dire  a tutto il mondo
"fermati! In me hai un porto 
in me c'è quel luogo d'incontro
con  PRIMORDIALE VERBO
"fermati,questo trapasso ha un senso... ha un 
senso!"
(KAROL WOJTYLA)