A Natale, Umberto Bossi non festeggia la nascita di Gesù ma del
Panetùn "perché è di Milano".
A Belèn Rodriguez,
Bossi preferisce Ilda Boccassini "perché è di Milano".
Alle consultazioni
da Napolitano, Bossi preferisce le consultazioni da Pisapia, "perché è di
Milano".
A una casa in Piazza Navona Bossi preferisce una a Quarto Oggiaro "perché è a
Milano".
Quando è al dessert Bossi non prende la Cassata ma la Cassoeula, "perché è di
Milano".
A Dante e Petrarca Bossi preferisce Cocki e Renato "perché di
Milano".
Ai ragazzi di via Panisperna, la mitica scuola romana dei fisici, Bossi
preferisce i ragazzi della via Gluck, la mitica scuola di Celentano, "perché di
Milano".
Alla Costa Smeralda, Bossi preferisce l'Idroscalo, "perché è a
Milano".
Ai faraglioni di Capri Bossi preferisce l'ecomostro di Ponte Lambro "perché è a
Milano".
Alla campagna pugliese Bossi preferisce la tangenziale per Monza, "perché è a
Milano".
Per carità, ci sono tante cose buone e belle a Milano,
e anche persone.
Ma se si sceglie il candidato governatore della Banca d'Italia
sulla sola base della città di provenienza, "preferisco Grilli
perché è di Milano",come ha detto Bossi, seguono molte curiose
conseguenze.
Non si può traviare il sano amore per la tua città,
la tua terra, il tuo elettorato, in un ottuso ritorno alla tribù.
Nell'antico manifesto ideologico del localismo, "mogli e buoi dei paesi tuoi",
i buoi ci stanno solo per far rima e le mogli solo per far figli.
Ma quel tempo
passò, e i governatori non si scelgono alla fiera del bestiame.
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